Formazione

Prezzi: Coldiretti si unisce alla protesta latte del nord Europa

Al via presidi presso le principali industrie di trasformazione del latte

di Redazione

La Coldiretti si unisce alla protesta degli allevatori del nord Europa dove per effetto dello sciopero comincia a mancare il latte nei supermercati. E? quanto ha affermato la maggiore organizzazione agricola europea nell?annunciare ?l?avvio di una forte azione di mobilitazione nei confronti dei principali attori del negoziato sul prezzo del latte per ottenere una remunerazione minima alla stalla in Lombardia di 42-43 centesimi al litro, ossia meno della metà di un caffè al bar?. Un valore minimo – sottolinea la Coldiretti – necessario a mantenere in vita gli allevamenti rimasti che altrimenti non potrebbero coprire gli altissimi costi di produzione, mentre paradossalmente per i consumatori il prezzo subisce un aumento del 300 nel passaggio dalla stalla alla tavola.
I prezzi troppo bassi fanno chiudere le stalle e mentre gli allevatori tedeschi hanno protestato davanti alle catene dei principali supermercati dove il blocco delle forniture sta limitando la disponibilità di latte sugli scaffali, la Coldiretti ha scelto come primo obiettivo gli stabilimenti industriali che migliaia di allevatori si apprestano a presidiare fino a quando non si sbloccherà la trattativa giungendo ad un giusto accordo per il prezzo del latte 2008/2009.
Lo sciopero indetto dagli allevatori della Germania, si sta dunque allargando a macchia d’olio in tutta Europa, come è avvenuto per la pesca, con le adesioni di Olanda e Svizzera alle quali si è aggiunta l’Italia dove è in corso un duro braccio di ferro sul prezzo da riconoscere agli allevatori alla stalla per coprire l’esplosione dei costi di produzione.
Se nelle principali industrie multinazionali del vecchio continente, che vendono formaggi e yogurt in tutto il mondo, sta cominciando a mancare il latte che gli allevatori del nord Europa preferiscono trasformare in polvere nelle proprie cooperative, in Italia è a rischio oltre alla distribuzione del latte fresco anche la produzione dei formaggi tipici come il grana padano che assorbono buona parte della produzione nazionale.
Nonostante in Italia nel primo trimestre del 2008 si sia verificato un aumento dei consumi in quantità e in valore dei prodotti lattiero caseari, con record di incrementi in valore del 19,1 per cento per il grana padano e del 9,6 per cento per il latte fresco (con un forte incremento dei prezzi al dettaglio), agli allevatori – denuncia la Coldiretti – viene proposta una inaccettabile riduzione dei compensi nonostante gli aumenti vertiginosi dei costi del mangime per l?alimentazione degli animali e dell?energia.
Il rischio è l’estinzione del latte italiano che viene prodotto dagli allevatori ad un prezzo – in Lombardia dove si produce il 40 per cento – di 0,42 euro al litro che moltiplica di quasi quattro volte (+281 per cento) prima di arrivare sul banco del negozio a 1,6 euro al litro. Negli ultimi venti anni – conclude la Coldiretti – sono scomparsi i tre quarti degli allevamenti italiani che si sono ridotti da oltre 180mila a poco piu’ dei 45mila attualmente in attività che con 1,8 milioni di mucche garantiscono una produzione di latte di 10 miliardi di chili ad alta qualità e costi competitivi.


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