L'iniziativa

Prevenzione dei rischi naturali, una scelta quotidiana

A ottobre torna "Io non rischio", la campagna sulle azioni per contribuire a ridurre gli effetti dei rischi naturali. In piazza anche i volontari di Anpas

di Alessio Nisi

Messaggi chiari e riconoscibili, per trasformare la consapevolezza in azione e permettere a tutti di confrontarsi con le buone pratiche di protezione civile. Un’iniziativa che attraversa scienza, volontariato e istituzioni e che parte da questa premessa: ridurre gli effetti dei rischi naturali è possibile. Stiamo parlando di Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile, la campagna sulle azioni con cui ciascuno di noi può contribuire a ridurre rischi come terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi. Una due giorni, 14 e 15 ottobre, che avrà tra i suoi protagonisti Anpas, che chiuderà la Settimana Nazionale della Protezione Civile e che porterà migliaia di volontarie e volontari di protezione civile ad animare punti informativi in tutta Italia, dalle grandi città alle isole minori, per diffondere quella cultura della prevenzione attraverso cui ciascuno può fare la differenza nella sicurezza propria e di chi gli sta intorno. 

Promuovere la cultura della prevenzione

«Per noi che, con Reluis e Ingv, abbiamo proposto e poi sviluppato questa campagna con il Dipartimento della Protezione Civile, Io non rischio è un appuntamento importante», dice il presidente di Anpas Niccolò Mancini. «Per il movimento delle Pubbliche Assistenze Anpas», aggiunge, «“Io non rischio” è diventata una consuetudine che però continua a sperimentare tecniche di comunicazione sempre più efficaci per promuovere la “cultura della prevenzione” con ogni mezzo possibile e coinvolgendo sempre più persone». 

Scienza, volontariato e istituzioni insieme

Dello stesso avviso Alessandro Benini, responsabile Protezione Civile Anpas. «Una campagna che ogni anno si rinnova e cerca di arrivare a pubblici sempre più vasti», spiega a proposito dell’iniziativa, «è la testimonianza del successo di una nostra idea che viene da lontano in cui scienza, volontariato e istituzioni collaborano in modo sempre più proficuo per aumentare la sicurezza delle nostre comunità. Quest’anno abbiamo coinvolto anche i volontari e le volontarie in Servizio Civile per avvicinare anche i più giovani a questa campagna che è attiva ogni giorno dell’anno».

Prevenzione e scelte quotidiane

Di cultura della prevenzione, del suo urgente bisogno e della necessità che orienti sempre di più anche le scelte quotidiane parla il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. «La consapevolezza dei rischi», sottolinea, «e la conoscenza dei comportamenti corretti da adottare sono strumenti indispensabili attraverso cui la popolazione assume un ruolo attivo nella prevenzione dei rischi. Anzi, a fronte delle tante tipologie di rischi che interessano il nostro Paese, tradurre la “cultura della prevenzione” in pratiche quotidiane, dalle scelte individuali e quelle che riguardano intere comunità è ormai una priorità non procrastinabile. Quando acquistiamo una casa, ad esempio, o quando iscriviamo nostro figlio a scuola dobbiamo domandarci quali rischi potrebbero interessare quell’area, cosa prevede il piano di protezione civile comunale, fare scelte consapevoli».

In apertura e nel testo foto per gentile concessione di Comunicazione Anpas Nazionale

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.