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Presto anche l’Italia avrà il difensore civico per l’infanzia

È già una realtà in molti Paesi europei. E ora anche la Camera si sta muovendo

di Redazione

Salvaguardare i bisogni e i diritti del minori all?interno della famiglia e nella società. Promuovere la conoscenza e la diffusione dei principi sanciti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, della Carta europea e della Strategia europea per l?infanzia. Intervenire per rappresentare gli interessi del minore, in modo autonomo dai genitori o dai tutori legali, in ogni procedimento civile e penale in cui siano in discussione le condizioni di vita, il benessere, l?abitazione e la tutela del bambino. Questi i principali compiti del difensore civico per l?infanzia, una figura presente da molti anni in numerosi Paesi europei e che in Italia dovrebbe fare il suo ingresso se sarà approvata la proposta di legge, ora all?esame della commissione Affari costituzionali in sede referente, presentata il 19 novembre dell?anno scorso da Elisa Pozza Tasca del gruppo Misto. Il provvedimento prevede l?istituzione di un difensore nazionale (il cui ufficio avrà sede a Napoli) e di un suo omologo in ogni Regione o Provincia autonoma. A lui spetterà il compito di istituire linee telefoniche gratuite, attive giorno e notte, per raccogliere le richieste dei minori e indirizzarle agli esperti dei settori oggetto della segnalazione; valutare e determinare il possibile impatto sui bambini e i ragazzi di ogni proposta legislativa; coordinare gli interventi per l?inserimento dei piccoli stranieri; prevenire ogni forma di abuso: sfruttamento sui luoghi di lavoro e in attività di prostituzione e pornografia. Per svolgere queste mansioni, il difensore potrà, con l?ausilio di un ?gruppo permanente? composto da quattro esperti, condurre indagini consultando qualunque tipo di documento. Potrà anche fare ispezioni, in ogni momento, negli istituti minorili. Sul lavoro svolto dovrà fare una relazione annuale che trasmetterà ai presidenti dei due rami del Parlamento, dai quali viene eletto ogni quattro anni (la carica è rinnovabile una sola volta). Per diventare difensore occorre avere i requisiti per essere eletto senatore, un curriculum che attesti competenza nel campo della tutela dei minori e non svolgere attività politica.

Stop al traffico di bimbi per l?Arabiaepoi

Camera: contrastare il traffico di bambini usati come fantini per le corse dei cammelli negli Emirati Arabi. Lo chiedono Maria Celeste Nardini, Mario Brunetti e Ramon Mantovani, di Rifondazione comunista, in un?interrogazione (4-18350) presentata lo scorso 22 giugno e rivolta al ministro degli Esteri, Lamberto Dini.

Bambini strappati alle loro famiglie, introdotti illegalmente negli Emirati Arabi e messi sul dorso di un cammello a urlare e frustare l?animale, rischiando lesioni permanenti e spesso anche la vita. È questo il quadro inquietante che ha spinto Maria Celeste Nardini, Mario Brunetti e Ramon Mantovani, di Rifondazione comunista, a chiedere al ministro degli Esteri, Lamberto Dini, con un?interrogazione presentata lo scorso 22 giugno, di intervenire per fermare questo traffico mortale. Il percorso dei piccoli schiavi-fantini è infernale: rapiti o comprati in Africa o nell?Asia del Sud, a non più di sei anni vengono portati negli Emirati Arabi, dove la gente, la cultura e la lingua sono a loro sconosciute. Prima della corsa vengono sottoposti a diete drastiche, per renderli più leggeri e non far faticare il cammello. Durante la corsa, legati al dorso del cammello, rischiano di cadere ed essere trascinati o calpestati. E dopo la corsa, se sopravvissuti, subiscono tutti i maltrattamenti riservati a chi viene considerato non più di uno schiavo. Protagonista in negativo di questo traffico è la ?Uae Camel Jockey Association?, ovvero l?associazione dei fantini di cammelli degli Emirati Arabi, che solo nel ?92, su pressione dell?Asi (Anti Slavery International – Internazionale contro la schiavitù) e di altre associazioni umanitarie europee, ha proibito l?uso di bambini come fantini. Un divieto che si è rivelato solo formale, come dimostrano le recenti drammatiche immagini diffuse dalla rete televisiva inglese ?Channel Four? e le nuove denunce dell?Asi, che parlano di un intensificarsi del traffico di bambini, provenienti da India, Pakistan, Bangladesh, Mauritania, Mali, Eritrea e Sudan, e diretti negli Emirati, proprio in coincidenza con l?inizio della stagione delle corse. I tre deputati di Rifondazione chiedono a Dini di intervenire presso le autorità degli Emirati Arabi, che hanno, tra l?altro, ratificato la convenzione delle Nazioni unite sui diritti del bambino, per porre fine a questo vergognoso traffico.


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