Famiglie e indebitamento

Prestito di soccorso: evitare l’usura si può

Dal 2009, Mediolanum ha erogato 5 milioni di euro di prestiti a persone indebitate e non bancabili, con un importo medio di 10.300 euro nel 2023 e un tasso di interesse simbolico pari all’1,25%. Più di 600 famiglie aiutate a superare l'indebitamento e a sfuggire i "cravattari". La maggior parte delle quali distribuite nel Nord (40%) e nel Sud e Isole (46%). Nel 2022, secondo i dati del Registro nazionale, gli indebitati sono saliti del 10%. A rischio i nuclei familiari monogenitoriali

di Giampaolo Cerri

I dati del Registro nazionale  degli indebitati – Rni parlano chiaro: nel 2022 si è avuto un aumento del 10% dei  casi di sovraindebitamento rispetto all’anno precedente. A dire chi sono questi italiani che si trovano di colpo sulle spalle – per una malattia di un famigliare, la perdita del lavoro, acquisti a rate mal valutati – è stato un convegno di Mediolanum e Università Cattolica su La responsabilità sociale di Banca Mediolanum. Il prestito di soccorso al servizio delle fondazioni antiusura, giovedì 29, nell’ateneo milanese.

L’indebitato tipo: unico genitore di più figli

«I più esposti sono «nuclei genitoriali con figli ma non sempre minori, spesso con un solo genitore, in prevalenza donna. Famiglie che vivono in  affitto, ma nel 40% circa hanno una casa di proprietà, nel 17% dei casi con un  mutuo da pagare», ha osservato Elena Beccalli, preside della facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’ateneo di Largo Gemelli, citando i dati del primo  rapporto della Fondazione Salus Populi Romani durante il suo intervento che ha  aperto i lavori dell’incontro. E ha aggiunto: «Sebbene il reddito disponibile delle  famiglie italiane sia cresciuto nel 2022, l’alta inflazione ne ha eroso il valore reale,  con maggiore intensità nella seconda metà dell’anno. Particolare attenzione va  riservata all’elevato rischio di infiltrazione criminale da parte di organizzazioni che,  attraverso il radicamento sul territorio, il reclutamento di affiliati presso le fasce più  deboli della popolazione e l’ampia disponibilità di capitali illeciti, possono trovare  nuove occasioni per svolgere attività usurarie». 

15 anni di prestito di soccorso

Un identikit del sovraindebitamento confermato anche dai dati emersi dal resoconto di 15 anni di attività di prestito di soccorso condotto da Banca  Mediolanum sul territorio nazionale, tramite un lavoro coordinato con i centri di  ascolto parrocchiali, le fondazioni diocesane antiusura e i volontari. Dal 2009 oltre  cinque i milioni di euro erogati che, con un importo medio di 10.300 euro nel 2023 e  un tasso di interesse simbolico pari all’1,25%, hanno consentito di aiutare più di  600 famiglie, la maggior parte delle quali distribuite nel Nord (40%) e nel Sud e  Isole (46%). Secondo il resoconto, dal 2009 a oggi, due terzi dei prestiti sono stati  destinati a donne, a famiglie a basso reddito con figli a carico, ma anche a precari  e pensionati. Tra le principali motivazioni dell’indebitamento rientrano perdita del  lavoro, spese per la casa, separazioni e lutti familiari, malattie e cure sanitarie, vari  tipi di dipendenze. Un percorso virtuoso, visto che quasi il 90% delle famiglie riesce  a rimborsare regolarmente il prestito, manifestando anche progressi in ambito di  educazione finanziaria grazie anche al supporto dei consulenti finanziari. 

Un momento del convegno

Pirovano (Mediolanum) :
«Un plafond di 4,4 milioni, destinato a crescere»

«Il nostro primo obiettivo è quello di riconoscere l’importanza di farci carico di una  parte delle disuguaglianze economiche della comunità e di riportare queste  famiglie all’interno del processo di indebitamento responsabile che restituisce alla  persona la dignità civica e sociale. Ad oggi sono 15 le Fondazioni associate alla  Consulta Nazionale Antiusura “San Giovanni Paolo II” con cui abbiamo stretto  accordi garantendo l’impegno in 13 regioni: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria,  Sardegna, Emilia-Romagna, Lazio, Sicilia, Campania, Calabria, Puglia, Abruzzo e  Toscana e con la volontà di estendere a tutta Italia e con un plafond rotativo  complessivo di euro 4.400.000, destinato a crescere», ha osservato Giovanni  Pirovano, presidente di Banca Mediolanum. 

Pirovano è entrato nel merito dell’attività della Banca che, con il patrocinio di  Fondazione Mediolanum EF, stipula convenzioni con fondazioni diocesane e  interdiocesane operanti nel campo dell’assistenza e della beneficenza con lo  scopo di dare sostegno alle famiglie bisognose che versano in situazioni di  indebitamento e di prevenire il ricorso all’usura. Le Fondazioni, in molti casi, fanno  riferimento ai Centri di Ascolto parrocchiali per intercettare le esigenze delle  famiglie bisognose prevalentemente con figli. Attraverso il prestito di soccorso,  Banca Mediolanum rende tangibile e concreta l’inclusione finanziaria e bancaria in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, rispondendo  al primo e ottavo obiettivo: lotta alla povertà e crescita economica. 

Gualzetti (Caritas Milano): «Il credito sociale strumento che previene l’usura»

La portata preventiva del credito sociale è stata messa in evidenza da Luciano  Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e presidente della Consulta nazionale  delle fondazioni antiusura, oltre che della Fondazione San Bernardino,  espressione delle diocesi lombarde.

Luciano Gualzetti, direttore Caritas Ambrosiana

Gualzetti di indebitati se ne intende, talvolta sono quelli che chiedono di accedere alla Dispensa ambrosiana che a Greco, quartiere a nord del capoluogo lombardo, offre pasti regolari ad alcuni fragili a condizioni che si lascino aiutare. Dal suo punto di vista, «il credito sociale è uno  strumento che gli operatori dei nostri organismi ritengono prezioso. La sua  efficacia, all’interno dei percorsi di riduzione di situazioni di sovraindebitamento, è  indubbia. Ma è anche evidente la sua portata preventiva: consente infatti di evitare  che situazioni di crisi finanziaria individuale e famigliare scivolino nel ricorso  all’usura. Rischio sempre più frequente, in un’economia infiltrata da filiere criminali  che agiscono in guanti bianchi, che si presentano con tono amichevole e che  dispongono di abbondante liquidità. Rischio inoltre ingigantito, negli ultimi anni,  dall’incontrollato espandersi del gioco d’azzardo, che sfruttando gli sconfinati  territori online moltiplica i casi di dipendenza emotiva e psicologica e, di  conseguenza, l’ossessiva ricerca di prestiti illeciti, che finiscono per rivelarsi  trappole esistenziali». In altre parole, «il credito sociale offre una preziosa  alternativa a vicende individuali che sembrano essersi infilate in un tunnel senza  via d’uscita, e nel contempo contribuisce a rinsaldare prassi e spazi di legalità, a  beneficio della collettività». 

Sciarrone Alibrandi (Cattolica):
«Rafforzare il fondo per la prevenzione»

Anche Antonella Sciarrone Alibrandi, dell’Università Cattolica, è tornata sulla  necessità di agire sul fronte della prevenzione. «Iniziative come il prestito di  soccorso vanno in questa direzione: sono lungimiranti ed efficaci per costituire  garanzie in favore di persone a rischio di cadere nella rete dell’usura». Infatti,  «l’usura è più facile prevenirla che contrastarla quando si è già realizzata. Per  questo andrebbe rafforzato ulteriormente il Fondo per la prevenzione previsto  dall’articolo 15 della legge n. 108. Una normativa, quella anti-usura, che però risale  al 1996 e pertanto andrebbe aggiornata tenendo conto dello scenario attuale  caratterizzato dalla crescente espansione di prestiti usurari e più in generale del  cosiddetto “welfare criminale”».  

L’incontro è stata l’occasione per molte fondazioni operanti: c’era Vittorio Alfisi, Fondazione Ss  Mamiliano e Rosalia Fondo di Solidarietà Antiusura di Palermo, Mario Marini,  Fondazione Antiusura S. Maria del Soccorso di Genova, Fabio Vando,  Fondazione Salus Populi Romani di Roma. 

Delpini: «Si tratta di far stare a galla un cittadino evitando che diventi vittima»

Un lavoro importante, il loro, anche perché «un aiuto concesso con tempestività e oculatezza a  chi manifesta requisiti di affidabilità», ha osservato Mario Delpini, arcivescovo di Milano, «pur trovandosi in condizione di difficoltà, può  essere decisivo anche in prospettiva: serve a creare i rapporti di fiducia su cui  innestare progetti di ristrutturazione di debiti personali e bilanci famigliari, di  formazione a un più avveduto uso degli strumenti finanziari, di educazione a un più  sobrio e razionale regime di spesa e di consumo. Insomma, si tratta intanto di far stare a galla un cittadino, evitandogli di diventare vittima di circuiti criminali, per  accompagnarlo magari a rivelarsi, in futuro, cliente credibile per i circuiti bancari». 

Sara Doris, presidente di Fondazione Mediolanum

Un modo di fare banca

A fine convegno non è mancato il saluto di Sara Doris, vicepresidente Mediolanum e presidente della Fondazione, intervenuta ricordando come il sostegno ai fragili diventati “non bancabili” sia profondamente connesso all’idea di responsabilità del fare banca.

Sulle sedie dalla Sala Pio XI, in cui si svolgeva il convegno, molti ospiti hanno trovato una copia di Ennio mio padre (Piemme), che lei ha scritto e i cui proventi saranno devoluti alla fondazione stessa. Si tratta della biografia, affettuosa e riconoscente, di un genitore speciale: quel giovane impiegato dall’Antoniana, poi intraprendente consulente finanziario di Fideuram, che fu così bravo da costruirsi un banca da solo.

La foto di apertura è di Cecilia Fabiano /LaPresse.


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