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Presidenza del Consiglio e UE non saranno responsabili civili

Lo ha stabilito il giudice per quanto riguarda il processo in corso a Torino

di Lorenzo Alvaro

La presidenza del Consiglio e l’Unione europea non saranno responsabili civili nel processo Eternit in corso a Torino. È quanto ha stabilito l’ordinanza del giudice che ha quindi accolto la richiesta di esclusione presentata dai rispettivi legali motivandola con una «carenza di legittimazione passiva». Il Tribunale ha anche respinto le due questioni di legittimità costituzionale sollevate rispettivamente dai responsabili civili e dalle difese. In particolare per quel che riguarda la questione di legittimità costituzionale sulla costituzione delle parti civili il giudice ha rilevato che, benché un numero molto elevato di parti civili costituite possa comportare un pericolo per la speditezza del processo «questo può essere contrastato con gli strumenti dell’udienza e non con una questione di legittimità costituzionale». A proposito, poi, delle richieste di esclusione, presentate dalle difese, di alcune parti civili, il giudice le ha accolte solo limitatamente ad una decina di associazioni fra cui il Codacons, l’Osservatorio nazionale amianto, l’associazione Monferrato oltre il mesotelioma e il Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e del territorio. Respinta invece la richiesta di esclusione nei confronti di Legambiente, Wwf, Associazione famiglliari vittime dell’amianto, Inail e Inps, organizzazioni sindacali, Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Rubbiera che restano quindi nel processo come parti civili, così come le persone che, il 10 giugno del ’93, in occasione del primo processo Eternit agli allora vertici dello stabilimento di Casale Monferrato (Alessandria) sottoscrissero una transazione.

 


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