Politica

Presidente, che ne pensa della Tobin tax?

L'Italia di Monti sembrava essersi allineata ad altri paesi Ue che vogliono introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie. A metà ottobre l'Europa decide. Ma il nostro governo adesso nicchia. E due deputati Pd vogliono vederci chiaro

di Gabriella Meroni

Sembrava fatta. Finalmente il governo dei professori aveva dato un taglio netto col  passato, fatto di ripetuti "no pasaràn" sulla Tobin tax, e aveva fatto intravedere l'alba di un futuro diverso, fatto di una tassazione europea sulle transazioni finanziarie. A gennaio era stata addirittura approvata in Parlamento una mozione che appoggiava esplicitamente la Tobin tax. Ma a diversi mesi da quel pronunciamento, e a due settimana dalla convocazione di un Consiglio Europeo che il 18 e 19 ottobre potrebbe inaugurare un percorso effettivo (e rivoluzionario) verso l'introduzione della tassa nel Vecchio Continente, il governo Monti tace. Non si pronuncia, tentenna, fa melina.

Un comportamento poco chiaro di cui due deputati Pd, Andrea Sarubbi e Federica Mogherini, hanno chiesto conto, presentando un’interpellanza urgente (scaricabile cliccando nella colonna a destra) perché il governo, prima del Consiglio europeo, vada in Aula a illustrare la propria posizione. "Francia e Germania hanno recentemente accelerato i tempi proponendo agli altri paesi dell’Unione lo strumento della cooperazione rafforzata per raggiungere l’obiettivo dell'introduzione della Tobin tax", fanno notare i due onorevoli in un comunicato. "Il prossimo Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre potrebbe quindi segnare l’inizio del percorso che porterà ad introdurre finalmente in Europa una tassa sulle transazioni finanziarie, ma la posizione italiana – a pochi giorni dal summit – ancora non è definita”.

Eppure, se ci fosse la volontà, gli strumenti, anche legislativi, ci sarebbero. Alla Camera esistono infatti diversi ddl – uno a firma Bersani e uno trasversale a prima firma proprio di Sarubbi – oltre alla mozione di gennaio. "Crediamo quindi che i numeri ci siano e che comunque l’importanza del tema richieda un pronunciamento esplicito di fronte al Parlamento", continuano Sarubbi e Mogherini. "Raccogliendo l’appello dell’ampio network di associazioni riunite intorno alla Campagna 005, abbiamo quindi presentato un’interpellanza urgente perché il governo venga al più presto in Aula a illustrare la propria posizione”.


 
 


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