Economia

Presentazione Rapporto Sociale Coop, Roma 13 luglio 2011

Risultati buoni in un anno ancora difficile: ecco quanto emerge dal Settimo Rapporto Sociale Nazionale della cooperazione di consumatori

di Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori - Coop

Risultati buoni in un anno ancora difficile: ecco quanto emerge dal Settimo Rapporto Sociale Nazionale della cooperazione di consumatori, il consolidato delle performance economiche, sociali e ambientali delle Coop di consumo. Buoni perché rivelatori dello stretto legame tra la solidità del sistema Coop, il suo patrimonio, la sua capacità di investimento e il valore sociale che le sue scelte imprenditoriali e sociali sanno generare.

Lo scenario macroeconomico del 2010, che si conferma anche in questi primi mesi dell’anno, rimane difficile: il reddito disponibile delle famiglie si è ridotto rispetto all’anno precedente e i consumi sono diminuiti, soprattutto quelli alimentari orientati a maggior sobrietà e risparmio. Questa eccezionale problematicità del mercato finale sta determinando cambiamenti strutturali nel dettaglio italiano e in particolare nella grande distribuzione.
Pare, infatti, ormai definitivamente avviato un processo di riconfigurazione settoriale molto più profondo di quello che oggi appare. Lo sviluppo si muove quasi in maniera selettiva, indirizzandosi a tipologie più performanti, ai centri di medie e piccole dimensioni e alle regioni – soprattutto meridionali – che offrono ancora spazi di mercato adeguati.

In questo contesto Coop continua a crescere, con generosità. La natura originaria della cooperazione, infatti, la rende oggi perfettamente rispondente alle richieste che arrivano dai cittadini consumatori (molti dei quali sono anche soci delle cooperative), di difesa del potere d’acquisto e del risparmio, di tutela della salute e dell’ambiente.

L’investimento nella relazione con il socio si è tradotto in maggior fiducia, in una più intensa partecipazione, e in un rafforzamento del rapporto mutualistico. Coop ha salvaguardato il consumatore finale investendo sulla convenienza ed evitando ripercussioni sui prezzi alla vendita in presenza di un aumento della dinamica inflattiva e di un ruolo negativo della speculazione della finanza sui prezzi delle materie prime.

Nonostante la crisi, Coop non ha abbassato la guardia sul controllo e la sicurezza alimentare sul prodotto a marchio ma anche sull’assortimento a punto di vendita e sulle produzioni interne.

È stato confermato l’impegno primario del consolidamento occupazionale e grande attenzione è stata poi riposta ai temi contrattuali con l’avvio del negoziato per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale.

Sono tuttavia le attività sociali che contraddistinguono Coop e le permettono di essere un interlocutore rilevante all’interno dei processi di sviluppo locale, sia dal punto di vista dell’ideazione degli interventi che del loro supporto finanziario. Le iniziative realizzate sui territori e descritte nel Rapporto Sociale sono rese possibili grazie al lavoro volontario dei soci attivi, un patrimonio umano ed elemento di forte distintività nel rappresentare concretamente l’azione di cittadinanza svolta da Coop a partire dai territori e dalle istanze espresse.

Un esempio forte di risposta di Coop alle richieste che arrivano dai cittadini consumatori e soci è la campagna Acqua di casa mia, lanciata nell’autunno del 2010 che ha anche generato polemiche e fatto discutere. Coop ha semplicemente messo in pratica un altro dei motivi per cui è nata e per cui ha ragion d’essere, ovvero informare e promuovere consumi corretti e consapevoli. Mi soffermo soltanto sugli effetti a mio parere virtuosi che una simile campagna ha saputo almeno fino a questo momento generare. In primo luogo un diffuso dialogare sul tema, una maggiore consapevolezza dell’origine delle acque (sia quelle di rubinetto che l’acqua imbottigliata) e atteggiamenti e azioni di rinnovato interesse ambientale anche da parte di singoli produttori di acque minerali.

È un modello che noi di Coop consideriamo vincente a medio e lungo termine e che tende a superare quella dicotomia fra la pulsione, insita in ciascuno di noi, nel puntare a fare grandi affari e la disapprovazione che proviamo nei confronti delle conseguenze sociali che ne derivano.
Su questo crinale Coop continuerà a giocare la sua partita in un contesto economico moderno e globalizzato, certo continuando a crescere e a confrontarsi con nuove emergenze e nuovi attori, ma rimanendo in fondo sempre simile a se stessa.


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