Non profit

Presentato a Roma il progetto BNL-Amici dei Bambini sull’Emergenza Abbandono

di AiBi

E’ nata un?alleanza di accoglienza: la partnership BNL – Amici dei Bambini – Pentapolis. Promuovere e diffondere una cultura dell?accoglienza è l?obiettivo principale di questo singolare matrimonio tra un importante istituto bancario, un?associazione umanitaria e un network di persone e aziende impegnate nella responsabilità sociale. A Roma è stato presentato nella mattina di martedì 20 giugno il progetto culturale sull?Emergenza Abbandono, dal quale nascerà l?Osservatorio Permanente e Multidisciplinare finalizzato a raccogliere, analizzare, comparare i contributi scientifici prodotti sull?argomento a livello internazionale. Il progetto prevede tre principali livelli di intervento: la sensibilizzazione delle famiglie per la responsabilità dell?accoglienza di un bambino orfano; la rilevazione, l?analisi e lo studio permanente del fenomeno dell?abbandono minorile nel mondo; l?applicazione di politiche sociali di protezione dell?infanzia abbandonata. ?Sosteniamo questo progetto perché ne condividiamo l?importanza – afferma Davide Cefis, direttore della Comunicazione BNL – Ogni bambino abbandonato può e deve vivere in una famiglia che lo accoglie. In questo senso la collaborazione di BNL con Amici dei Bambini e Pentapolis si propone di conseguire risultati utili e tangibili per la collettività rispondendo all?emergenza abbandono con azioni di sensibilizzazione e di prevenzione. La responsabilità sociale concorre fortemente alla nostra identità culturale da oltre 90 anni. Anno dopo anno BNL è passata dal sostegno alla progettualità, costantemente orientata alla ricerca di nuove strade per rispondere ai bisogni della società civile. Con questa partnership BNL ritiene importante superare i limiti della donazione e offrire soluzioni concrete ai problemi del disagio sociale?. L?abbandono minorile è infatti un fenomeno che nei decenni si è radicato tanto nei paesi in via di sviluppo quanto in quelli industrializzati, creando di fatto una sorta di ?rimozione collettiva? da parte della classe politica e della società civile. ?L?abbandono dei minori non è ancora affrontato come un?emergenza, ma lo è. Di fronte al male dell?abbandono occorre interrogarsi e sentirsi responsabili – afferma Marco Griffini, presidente dell?Associazione Amici dei Bambini ? Per questo siamo felici di avere un progetto culturale con dei compagni di viaggio come BNL e Pentapolis: è il caso di dire che l?unione fa la forza per sconfiggere l?abbandono?. Sono stati inoltre presentati i primi dati di una ricerca Gfk-Eurisko sostenuta da Chicco ? da anni partner di Amici dei Bambini in una serie di progetti per l?infanzia in vista della prossima chiusura degli istituti in Italia ? per rilevare la percezione del fenomeno nella società civile. ?Continuità, passione e senso di responsabilità sono alla base della nostra missione. Proseguire e ampliare il nostro impegno al fianco dell?Associazione per aiutare i bambini meno fortunati è per noi dare valore ad un progetto che ci vede vicini al mondo del bambino in modo concreto e appassionato? afferma Francesca Catelli, Direttore Comunicazione Gruppo Artsana. ?Per questo motivo abbiamo deciso di promuovere questa importante ricerca con l?obiettivo di fotografare la percezione del problema abbandono e sensibilizzare il maggior numero di persone?. Dai primi dati emerge come nell?immaginario collettivo l?abbandono sia più facilmente legato all?immagine dei bambini del cosiddetto Terzo mondo – al primo posto tra le immagini evocate dalle parole ?bambini abbandonati? – piuttosto che al fenomeno, altrettanto diffuso e drammatico, dei minori che crescono negli istituti ? citati solo dal 3,9% degli intervistati, dopo ?bambino solo, abbandonato?, ?bambino nel cassonetto?, ?bambini per le strade?, ?immagine dei genitori?. Altro dato rilevante emerge dopo una riflessione più approfondita sull?abbandono: interrogati su quali fossero le situazioni di abbandono che vengono immediatamente alla mente, ben 1 persona su 5 ? pari al 20,5% del campione – ha risposto che abbandonato è il bambino che vive nella propria famiglia di origine ma trascurato dai propri genitori. I risultati definitivi della ricerca saranno presentati nel mese di ottobre. I lavori sono proseguiti con l?illustrazione di una ricerca sul ruolo dei Mass Media nella narrazione dell?abbandono curata dallo Iulm. Dopo le relazioni tecniche, spazio è stato dato anche alle emozioni, a chi ha vissuto in prima persona l?abbandono: è il caso di Reginaldo Cerolini, figlio adottivo di origine brasiliana. Alla luce di queste considerazioni, il progetto ha una priorità assoluta: finché ci sarà un solo bambino abbandonato, l?alleanza di accoglienza non abbandonerà il suo impegno.


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