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Presentato a Milano il Libro bianco del Terzo settore

Un testo commissionato dall'Agenzia per le Onlus

di Redazione

La necessita’ di definire una categoria generale, essenziale e semplice di soggetto non profit, disciplinata all’interno del codice civile, che metta ordine nella giungla di definizioni e di regimi fiscali e di intervento che negli ultimi anni si sono cumulati nella legislazione italiana. D’altro canto, il bisogno di definire precisamente le attivita’ che un ente non profit puo’ svolgere, e nuovi controlli su progetti e risultati, perche’ nessuno possa godere ”sotto mentite spoglie” di benefici fiscali e detrazioni, anch’essi da riorganizzare. Sono le indicazioni principali che un gruppo di giuristi, economisti, politologi e sociologi sottopone all’Agenzia per le Organizzazioni non lucrative di utilita’ sociale nel nuovo ”Libro bianco sul Terzo Settore”, presentato oggi a Milano alle 16 e 45 presso la Sala Bramante del Palazzo delle Stelline . La ricerca, finanziata dalla stessa Agenzia, le servira’ come base di riflessione per il proprio ”Libro verde”, che presentera’ a Roma il 26 ottobre prossimo alla Sala del Refettorio alla Camera dei Deputati e che conterra’ un’analisi approfondita e una valutazione dello specifico Onlus, a tre anni dalla sua definizione. Il ?Libro bianco sul Terzo Settore? è curato da Roberto Cartocci, docente di Metodologia della Politica alla Facoltà di Scienze politiche dell?Università di Bologna, e da Fausto Maconi, che dirige il centro di documentazione e studi dell?Agenzia per le Onlus. Il volume è presentato da Lorenzo Ornaghi, Presidente dell?Agenzia per le Onlus, con la partecipazione del Sindaco del Comune di Milano Letizia Moratti e del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Partecipano alla discussione Giovanni Iudica, docente di diritto Civile all?università Bocconi di Milano, e Ilvo Diamanti, docente di Scienza politica all?università di Urbino. Il libro Bianco sul terzo settore Ragioni della redazione di un Libro Bianco sul Terzo Settore in relazione all?attività di indirizzo dell?Agenzia per le Onlus L?ipotesi del Libro Bianco ha da subito raccolto un largo consenso ed è stata concepita soprattutto come la possibilità di affiancare alla conoscenza empirica e induttiva fondata sul lavoro di vigilanza un tipo di conoscenza analitica e deduttiva derivante da una ricognizione critica e ad ampio raggio del rapporto fra economia sociale e legislazione. Due premesse da cui più agevolmente avrebbero potuto essere tratti gli elementi da combinare per poi provare, eventualmente, a formulare una proposta globale per fornire indicazioni utili al legislatore anche in vista di una riforma complessiva dell?ordinamento vigente. D?altro canto, le iniziali perplessità dell?Agenzia circa l?arretratezza dell?impianto civilistico del nostro ordinamento in materia di Terzo settore e la grave mancanza di sistematicità di una normativa specialistica stratificata e sbilanciata sul versante tributario si sono ulteriormente confermate. Pertanto il 18 maggio 2004, con l?adozione della Deliberazione n. 180 (progetto di realizzazione di un libro bianco sul non profit) sono stati istituiti un Comitato Scientifico composto da cinque autorevoli esperto di varie discipline (giuristi, economisti, politologi e sociologi) e un Comitato di Redazione formato da sette studiosi e ricercatori anch?essi esperti in queste materie. Il Consiglio dell?Agenzia, dunque, ha delucidato gli studiosi coinvolti nell?esecuzione del progetto circa i propri obiettivi prioritari, che possono essere riassunti in tre punti fondamentali: 1) una valutazione attenta dell?effettiva dimensione economica, sociale e culturale di quel vasto e variegato mondo definito, di volta in volta, con molti nomi differenti (Terzo settore, privato sociale, solidarietà organizzata, nonprofit, terzo sistema, e così via) 2) una volta acquisita una percezione più precisa dell?oggetto ?Terzo Settore? e del contesto in cui questo fenomeno complesso vive e opera, si sarebbe poi dovuto procedere a scandagliare con perizia il rapporto sussistente fra Terzo Settore e legislazione vigente. 3) in ultimo, dall?esame delle grandi questioni ora presentate, avrebbero dovuto scaturire anche elementi utili per esaminare i punti di forza e i punti di debolezza del sistema di regolazione e controllo del settore. Impostazione metodologica e sviluppo dei lavori per la redazione del Libro Bianco sul Terzo Settore Dopo oltre diciotto mesi di stretta e assidua collaborazione, il Comitato Scientifico e il Comitato di Redazione hanno terminato la stesura del testo definitivo del libro bianco. L?attività dei Comitati che, dopo una prima breve fase, hanno di fatto lavorato come un unico gruppo, si è svolta in piena autonomia, caratterizzandosi per una valutazione critica del Terzo Settore in Italia a partire da una prospettiva non esclusivamente normativa, ma anche sociologica ed economica. Il Libro Bianco nasce quindi da un contesto interdisciplinare frutto di una continua e condivisa operazione di sintesi e contaminazioni dei differenti apporti. Inoltre il lavoro non ha eluso nessuno dei tre obiettivi principali: 1) fotografare il Terzo settore italiano nel suo contesto sociale, economico e giuridico 2) individuare i problemi che esso è chiamato ad affrontare, con particolare riferimento all?attuale assetto normativo 3) portare alla luce le prospettive di sviluppo del settore di cui un?eventuale riforma della legislazione dovrebbe tener conto. La struttura finale del Libro Bianco La struttura del Libro Bianco si è posta da subito all?interno di una cornice generale riassumibile in tre grandi parti principali, rispettivamente dedicate: alla descrizione (storica, attuale e dinamica) dell?oggetto ?Terzo Settore?; all?elencazione e all?analisi dei principali nodi problematici con cui l?oggetto deve confrontarsi; al rinvenimento di eventuali nuove possibili prospettive di sviluppo (anche in ragione di modificazioni della normativa). Per concorde decisione dei componenti dei comitati, i diversi capitoli e paragrafi del libro non sono riferiti a specifici autori. Vista l?intensa e corale discussione che ha accompagnato la stesura finale dei vari capitoli, ogni esplicita attribuzione da un lato avrebbe comportato inesattezze e d?esclusioni, dall?altro avrebbe tradito lo spirito con cui si è proceduto fin dall?inizio del lavoro. Roberto Cartocci e Fausto Maconi hanno provveduto a rivedere, raccordare e rendere omogenee le diverse parti del testo. Conclusioni Al termine della sua analisi, il libro bianco si conclude con una serie di suggerimenti per una possibile riforma generale dell?attuale normativa del non profit. Ovviamente, in virtù della piena autonomia e libertà di ricerca che si è voluto garantire al gruppo di studiosi, questi suggerimenti finali, così come le argomentazioni o valutazioni contenute nel volume, non coincidono di necessità e pienamente con il punto di vista dell?Agenzia. Tale posizione troverà, infatti, la sua forma confacente in un più agile Libro verde che sarà presentato il 26 ottobre alla Sala del Refettorio alla Camera dei Deputati I componenti dei comitati che hanno redatto il Libro bianco Comitato Scientifico Roberto Cartocci Mario Molteni Fabio Roversi Monaco Paolo Sciumè Salvatore Sica Fausto Maconi Andrea Perrone Costanzo Ranci Leonardo Salvemini Comitato di redazione Lucia Boccacin Emilio Colombo Marco Grumo Luca Gandullia Michele Carpinelli


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