Formazione

Presentato a Bruxelles il bilancio sociale di Italia Lavoro

Dieci milioni di euro di "valore sociale aggiunto" per l'agenzia tecnica del ministero del Lavoro e della Previdenza sociale per le politiche attive dell'occupazione

di Redazione

“Dieci milioni di euro di ‘valore sociale aggiunto’, ossia di benefici per la collettivita’ ottenuti grazie alle attivita’ svolte e ai risultati raggiunti, a fronte di un utile di esercizio, per il 2005, di oltre 873 mila euro. E’ quanto emerge dal bilancio sociale di Italia Lavoro (agenzia tecnica del ministero del Lavoro e della Previdenza sociale per le politiche attive dell’occupazione) presentato questa mattina a Bruxelles, nel corso del convegno ‘Public Agencies for active welfare state and (C)sr’. Un incontro organizzato, come spiega a LABITALIA il presidente di Italia Lavoro, Marco Fabio Sartori ”innanzitutto per presentare una metodologia innovativa e confrontarci con gli specialisti europei della materia”. Il bilancio sociale e’ uno strumento di controllo dell’impatto che l’operato dell’azienda ha sul benessere della collettivita’ e quindi degli ‘obiettivi sociali’ raggiunti. Si distingue dal bilancio di esercizio, che invece rende conto dell’andamento economico-finanziario della gestione. In altre parole, il bilancio sociale analizza se e come e’ stata raggiunta la ‘mission’ sociale, al netto delle risorse attribuite. Alla presentazione, oltre a Sartori, erano presenti Evelyn Pichenot, membro del Comitato economico e sociale europeo con delega Csr, Jan Noterdaeme,senior Director di Csr Europe, Xavier Prats Monne’, direttore presso la Dg dell’Impiego e Affari sociali dell’Ue,Stefano Zamagni, docente di Economia all’Universita’ di Bologna, Giuseppe Pennisi, professore alla Scuola Superiore di pubblica Amministrazione, Luciano Hinna, docente di Economia a Roma Tor Vergata, e Arnaldo Abruzzini, segretario geenrale di Eurochambre.

L’incontro di stamane a Bruxelles – spiega Sartori – e’ stato organizzato proprio perche’ abbiamo inteso portare la nostra metodologia di lavoro a livello internazionale, confrontandoci con gli specialisti della materia per capre se abbiamo un bilancio sociale innovativo o no”. Il risultato, prosegue il presidente di Italia Lavoro, ”e’ stato estremamente positivo, perche’ abbiamo avuto la conferma di aver proposto una metodologia numerica in termini di Vas (valore sociale aggiunto) che introduce una valutazione oggettiva e innovativa”. ”Oggi, per una societa’ pubblica no profit quale Italia Lavoro e’- prosegue Sartori – il semplice bilancio d’esercizio e’ parzialmente superato”.”Infatti – dice – mentre il bilancio di esercizio diffonde dati sintetici sull’andamento economico-finanziario della gestione, dati che sono significativi soprattutto per i portatori di capitale (stockholder), ma che non forniscono notizie utili a molti soggetti coinvolti nell’attivita’ svolta dall’azienda (stakeholder o ‘portatori di interessi’), il bilancio sociale e’ uno strumento sempre piu’ completo attraverso cui un’impresa, oltre a trasmettere dati rilevanti per il mercato, da’ conto alla collettivita’ della propria attivita’, dei propri valori e della propria strategia al fine di valutare in modo completo la performance aziendale e quella sociale”.

Quattro le sezioni in cui si articola la struttura del bilancio sociale di Italia Lavoro. Nelle prime tre, ‘Identita’ aziendale’, ‘Rendiconto socio-economico’ e ‘Relazione sociale’, si da’ conto dei risultati e delle performance dell’azienda in termini finanziari, economici e soprattutto sociali. La descrizione della ‘mission’, dell’assetto organizzativo e delle linee strategiche dell’azienda, delle attivita’ per area di intervento, dei risultati conseguiti dai principali progetti e del livello di coinvolgimento dei diversi ‘stakeholder’ ha permesso di rappresentare il valore sociale degli interventi di Italia Lavoro. Inoltre, la quarta parte, ‘Valore sociale aggiunto’, offre una stima appunto del ‘valore sociale’generato da alcune attivita’ di Italia Lavoro. La valutazione del valore sociale aggiunto, generato dalle politiche e dai servizi per il lavoro, costituisce una scelta strategica per la societa’, un percorso nuovo che permette di calcolare il valore generato dalla creazione di occupazione, utilizzando un modello innovativo nel panorama degli enti e delle istituzioni.

Per gli anni a venire, l’impegno di Italia Lavoro, come e’ stato sottolineato al convegno, sara’ quello di proseguire sul percorso tracciato, seguendo due direttive. In primo luogo, rendere ancora piu’ chiara e trasparente la comunicazione sociale agli ‘stakeholder’, sviluppando in maniera piu’ approfondita la sezione del bilancio che spiega come il valore aggiunto economico creato viene ripartito. In particolare, verra’ dedicato piu’ spazio ai progetti di Italia Lavoro e verranno esplicitati meglio i target raggiunti, la loro coerenza con quelli pianificati e la modalita’ con cui sono stati conseguiti. Laddove possibile, saranno, inoltre, introdotti indicatori che permettano al lettore di comprendere e monitorare i progetti dell’azienda, attraverso parametri immediati e facilmente leggibili. L’altro obiettivo sara’ quello di affinare e sviluppare il modello del valore sociale aggiunto, utilizzando tecniche e procedure che permettano di convertire in ‘valore’ i servizi resi dalla societa’ ai destinatari delle proprie attivita’, sia nel campo delle politiche del lavoro sia in quello dell’assistenza tecnica ai servizi all’impiego.


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