Sostenibilità

«Preparatevi ai rincari. E molta colpa ce l’hanno le frodi»

La parola alle assicurazioni

di Redazione

«Su 100 euro di premi incassati, le imprese in media ne hanno spesi 101 tra risarcimenti e costi gestionali. Inevitabili ritocchi all’insù». Una situazione, secondo Vittorio Verdone dell’Ania, su cui pesa molto la disonestàdi Angela Carta
Vittorio Verdone è la persona giusta per parlare di assicurazioni auto. Dentro Ania, l’associazione di categoria delle compagnie assicurative, segue infatti proprio il settore auto.
Consumers’ Magazine: Affrontiamo il problema delle tariffe. I premi risultano sempre elevati. Come spiega l’impossibilità di far fronte concretamente a questo problema?
Vittorio Verdone: Innanzitutto occorre ricordare che tariffe e prezzi non sono la stessa cosa. Le cosiddette tariffe sono i prezzi di listino, vale a dire i prezzi di offerta che possono differire da quelli di acquisto, in quanto non tengono conto di varie dinamiche della domanda, tra cui soprattutto la richiesta e l’ottenimento di sconti. Si tratta poi di prezzi assai differenziati da compagnia a compagnia. Se si considerano comunque i prezzi nel suo complesso, cioè i premi effettivi pagati dall’intera collettività per l’acquisto dell’assicurazione obbligatoria, si osserva che negli ultimi cinque anni (dal 2004 al 2008) c’è stata una discesa complessiva dell’8,3%. La riduzione è continuata anche nella prima parte del 2009. Tale tendenza alla riduzione non potrà però continuare. I dati mostrano un netto peggioramento. I prezzi sono scesi, ma i costi dei sinistri risarciti ai danneggiati no: su 100 euro di premi incassati, le imprese in media ne hanno spesi 101 tra risarcimenti e costi gestionali. I costi dei risarcimenti sono gravati da frodi diffusissime che le imprese non riescono ad arginare per esigenze di tutela (eccessiva) della privacy di assicurati e danneggiati.CM:Sul fronte delle decisioni politiche sono stati commessi degli errori? E se sì, quali?
Verdone: Le norme in materia assicurativa contenute nelle cosiddette lenzuolate hanno causato due problemi: un aumento dei costi gestionali a seguito del divieto di distribuzione in esclusiva e uno stravolgimento del sistema bonus/malus, con conseguente necessità di spalmare su tutti gli assicurati il recupero risorse mancanti “regalate”, attraverso sconti imposti per legge, agli assicurati inesperti (bonus/malus per tutta la famiglia) e a quelli che causano sinistri in concorso di colpa.CM:L’Isvap da gennaio a luglio 2009 ha sanzionato le compagnie per 29,399 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Tra queste sanzioni circa l’80% sono per l’Rc auto. Che ci dice in proposito?
Verdone: Il dato è elevato e ci dice due cose. Innanzitutto che l’attività assicurativa, specie nella Rc auto, è sottoposta a severi controlli pubblici a garanzia dei consumatori. Non è quindi un caso che i recenti avvenimenti in campo finanziario non abbiano praticamente toccato alcuna compagnia di assicurazione nazionale. La seconda considerazione riguarda l’attenzione particolare che va posta alla liquidazione dei sinistri. La normativa prevede termini molto brevi per la formulazione delle offerte risarcitorie o per la comunicazione dei motivi di mancata offerta. Termini così non esistono in nessun altro Paese europeo. I ritardi colpevoli vanno sanzionati e giustamente l’Isvap richiama spesso le imprese laddove i processi liquidativi mostrano carenze strutturali. I ritardi condizionati dalle strategie speculative dei danneggiati e dei loro difensori sono però cosa diversa e andrebbero valutati più attentamente.CM:A proposito di tempi. L’indennizzo diretto presenta aspetti ancora poco chiari e ancora non ha portato alla diminuzione dei premi. Quale il modo migliore perché inizi a funzionare realmente?
Verdone: La procedura di risarcimento diretto ha mostrato segnali positivi sul fronte dei tempi di liquidazione, che in media si sono ridotti e sul servizio fornito alla clientela. Non ha però ridotto i costi dei sinistri. Cosa non va? Sicuramente non funziona il meccanismo di compensazione dei rapporti economici tra imprese. I rimborsi forfetari che ricevono le imprese che risarciscono i propri assicurati/danneggiati da parte delle imprese dei responsabili, vanno cambiati perché attualmente non consentono di distinguere i sinistri in funzione delle tipologie di veicoli coinvolti.

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