Welfare

Preparare allo sport talenti speciali

Li abbiamo conosciuti durante le Paralimpiadi di Torino 2006 e ora si stanno preparando ai giochi di Pechino 2008: sono gli istruttori e gli allenatori degli atleti paralimpici...

di Carmen Morrone

Li abbiamo conosciuti durante le Paralimpiadi di Torino 2006 e ora si stanno preparando ai giochi di Pechino 2008: sono gli istruttori e gli allenatori degli atleti paralimpici. Se per arrivare ad essere allenatore di una squadra nazionale occorrono anni di esperienza e un curriculum fitto e glorioso, ci sono centinaia di allenatori che ogni giorno lavorano in società sportive in cui atleti disabili praticano sport agonistici a diversi livelli nelle seguenti discipline: atletica, basket, equitazione, nuoto, torball e goalball, sci alpino e nordico, canoa, ciclismo, handbike, judo, scherma, tiro a segno, tiro con l?arco, tennis e tennis tavolo.

Fare l?allenatore per atleti disabili non è moto diverso dal farlo con atleti normodotati, come spiega Arianna Mainardi, responsabile Ufficio studi e formazione del Comitato italiano paralimpico. «Ci vuole molta competenza tecnica e poi una preparazione psicologica che nella maggior parte dei casi i tecnici già possiedono per aver lavorato da anni in questo ambito sportivo».

Prima di diventare allenatore si è allievo allenatore nel caso di sport di squadra e istruttore nel caso delle discipline individuali e il Comitato paralimpico promuove corsi per la formazione di entrambe le qualifiche.

«Per l?accesso ai nostri corsi è richiesta la maggiore età e il possesso di un brevetto della federazione corrispondente. Requisito preferenziale: esser stato atleta d?interesse olimpico e paralimpico. Esempio: chi si iscrive al corso per istruttore di atletica del Comitato paralimpico deve possedere il brevetto della Fidal di 1 livello o la laurea in Scienze motorie. Nel caso dell?equitazione è richiesto un brevetto Fise-Oteb che attesta un livello tecnico medio alto di preparazione».

Per quelle discipline proprie del Comitato paralimpico, come il torball e il goalball, al corso si accede con la maggior età e in questo caso la formazione è a 360 gradi.

Alcuni svolgono il lavoro di allenatore e di istruttore a tempo pieno, altri invece in forma part time. Tipo di contratto e guadagno in base al mercato, afferma Mainardi: «Sono rapporti gestiti con la singola società sportiva. Chi viene assunto dal Comitato italiano paralimpico ha un rapporto regolato dalla legge n. 133/99 e successive modifiche e integrazioni. Il guadagno dipende da diverse variabili, tra cui se la disciplina è aperta a molte o a poche disabilità».

C?è anche la possibilità di una preparazione universitaria. Con l?università di Roma3 il Cip ha attivato il master Educatore consulente nell?orientamento e avviamento dei disabili allo sport. Con l?università Tor Vergata, invece, il master Teorie e tecniche dell?allenamento nell?avviamento dei disabili allo sport.

Info: Comitato paralimpico Italiano, Roma – www.comitatoparalimpico.it


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