Il lento e inesorabile declino di questo blog è forse legato al fatto di essere ripetitivo. Ma non c’è niente da fare, sono per l’approccio incrementale e quindi percorro la strada, già lunga e contorta di suo, a piccoli passi. Ad esempio ritorno sul rapporto tra impresa sociale e architetti, urbanisti, designer. Sarà, e forse in parte già è, la partnership strategica (e operativa) più importante e innovativa (una volta tanto l’aggettivo non è speso a ufo) dei prossimi anni. Perchè? Direi sia per questioni metodologiche che di contenuto. Queste professionalità usano infatti strumenti e tecniche di particolare interesse per gli imprenditori sociali in almeno due ambiti. Il primo per realizzare “mappature” territoriali, soprattutto per quanto riguarda la rappresentazione dei dati e dei fenomeni correlati. Ma ci sono esperienze rilevanti anche considerando la tipologia e le modalità di raccolta delle informazioni. Il secondo ambito consiste nella strumentazione da utilizzare per accelerare i processi di aggregazione sociale su base comunitaria. E’ il caso, ad esempio, della charrette, una tecnica collaborativa utilizzata dai designer anche per affrontare e risolvere problemi di desing sociale. E’ una bella sfida per imprese sociali che forse preferiscono assecondare le dinamiche comunitarie, piuttosto che prenderle per le corna. C’è poi, strettamente correlata, la parte di contenuto che farei coincidere con le politiche e le iniziative di progettazione e di rigenerazione degli spazi pubblici. Spazi peraltro sempre più ricercati anche dalle imprese sociali, che dopo aver costruito i loro centri di servizio agendo soprattutto sulla definizione del perimetro (spaziale e di azione), oggi cercano sempre più una maggiore e più variegata accessibilità. Ad esempio proprio oggi ho conosciuto una solida realtà di cooperazione sociale canturina che vuole aprirsi uno “show room” dove rendere visibili e fruibili i suoi prodotti: sostenibilità ambientale e inclusione sociale. Serve un fronte strada quindi, ma ben costruito.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.