Volontariato

Premio Montana, viva l’indipendenza

La Cremonini premia con 100mila euro un ricercatore dell'università di Bologna. Guarda caso...

di Gabriella Meroni

Corriere della Sera di oggi, pagina 19. Un bello spazio pubblicitario dà conto della chiusura del Premio Montana alla ricerca alimentare 2007/2008 e dà notizia del prossimo bando 2008/2009. Il Premio Montana, istituito l’anno scorso, è promosso dal Gruppo Cremonini, leader mondiale del settore della macellazione, e mette in palio 100mila euro per ricerche nel settore alimentare. A vincere il premio quest’anno è stata l’Università di Bologna con i ricercatori Luca Fontanesi e Daniela Giovanna Calò, rispettivamente dei Dipartimenti di Protezione e valorizzazione agroalimentare (Diproval) e di Scienze statistiche dell’ateneo, autori della ricerca “Identificatore di biomarcatori per la valutazione della qualità della carne: un approccio innovativo”. La ricerca – informa un comunicato stampa della stessa Cremonini – ha sbaragliato la concorrenza di oltre 40 altri progetti giunti dalle università di tutta Italia («isole comprese»), e ha ottenuto il massimo riconoscimento da una «giuria indipendente» presieduta da Stefano Cinotti, «direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, e presidente della Sezione IV del Consiglio superiore di sanità».

Non mettiamo in discussione la validità della ricerca, che non conosciamo e che comunque non spetta a noi esaminare. Ma due parole sull’indipendenza della giuria e sul rapporto che lega da molti anni l’università di Bologna e il Gruppo Cremonini, e in particolare il suo fondatore cavalier Luigi, le possiamo dire, per completezza di informazione.
Primo: il presidente della «giuria indipendente» tanto indipendente non è, soprattutto dai vincitori. Il professor Stefano Cinotti è stato infatti, fino al 2006, preside della Facoltà di Veterinaria dell’università di Bologna, e risulta tuttora tra gli Ordinari della stessa Facoltà. In pratica, ha premiato due ricercatore della stessa università in cui insegna. Non solo: la sezione IV del Consiglio superiore di Sanità, che Cinotti presiede, ha il compito di sorvegliare gli «Impianti di produzione, trasformazione e conservazione degli alimenti di origine animale». Cioè praticamente di vigilare sul lavoro del Gruppo Cremonini.
Secondo: Luigi Cremonini è uno dei più generosi donatori dell’università di Bologna. In particolare, all’atto dell’insediamento di Cinotti alla presidenza di Veterinaria, nel 2000, Cremonini coprì i costi di ristrutturazione di una casa colonica da trasformare in alloggio per gli studenti di Veterinaria che avrebbero fatto tirocinio nella stalla sperimentale da 2000 mq. e 140 capi della Facoltà. Sei anni prima, nel 1994, Cremonini era stato insignito della Laurea Honoris Causa in Veterinaria. E ancora nel 2002 gli Annali dell’università di Bologna registrano una donazione dell’illustre laureato di 258.228,45 euro. «Sono particolarmente felice che il premio sia andato a due scienziati di un’università che conosco alla quale sono affezionato», ha dichiarato lo stesso Luigi Cremonini ieri, durante la cerimonia di consegna dell’assegno del Premio Montana. Ci crediamo, cavaliere, ci crediamo.

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