Politica

Premio Lorenzo Natali 2010

Premio Natali ricompensa i giornalisti che contribuiscono a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche dello sviluppo, della democrazia e dei diritti umani

di Joshua Massarenti

In occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, oggi la Commissione europea ha lanciato il Premio Lorenzo Natali 2010. Organizzato insieme a Reporter senza frontiere e all’Associazione mondiale della stampa, il Premio Natali ricompensa ogni anno dal 1992 i giornalisti che contribuiscono a sensibilizzare l’opinione pubblica  sulle tematiche dello sviluppo, della democrazia e dei diritti umani.

 “Molti esercitano la loro professione in condizioni spesso difficili, ma il loro lavoro di messa in evidenza della realtà concreta è indispensabile per sensibilizzare i nostri cittadini all’importanza della politica di sviluppo. È per questo che vogliamo aiutarli a proseguire la loro missione d’informazione”, ha indicato in un comunicato il commissario Ue per lo sviluppo, Andris Piebalgs.

Il Premio Lorenzo Natali, dal nome dell’ex vicepresidente della Commissione europea, è aperto ai giornalisti delle reti televisive o radiofoniche e della stampa scritta e in rete. Nel 2009, vi hanno partecipato più di 1.000 giornalisti originari di 130 paesi.

I giornalisti che vogliono presentare la loro candidatura per l’edizione 2010 hanno tempo fino al 31 agosto per farlo sul sito www.prixnatali2010.eu.

Una giuria indipendente che valuta la qualità dei servizi o degli articoli in lizza selezionerà  i vincitori per categorie (dodici premi regionali, un premio speciale radiofonico, un premio speciale televisivo e il Gran premio). La cerimonia di consegna dei premi avrà luogo a Bruxelles, in dicembre, alla presenza del commissario Piebalgs.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.