Formazione

Premio Ilaria Alpi: tutti i vincitori

PREMIO DELLA CRITICA a Riccardo Iacona con "W il mercato" (Rai Tre)

di Redazione

?Il Premio Ilaria Alpi è una verifica annuale della qualità del prodotto televisivo e di quanta possibilità ci sia nelle tv nazionali e locali di affrontare i temi ispiratori del Premio stesso, la solidarietà la denuncia, la giustizia.? Con queste parole Italo Moretti, Presidente della Giuria dell?XI edizione del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi ha aperto la conferenza stampa in cui sono stati annunciati i nomi dei vincitori. ?Come sempre si conferma un?iniziativa controcorrente, nel panorama di un informazione giornalistica tesa alla spettacolarizzazione e alla ricerca del consenso, che ha stretto un patto scellerato con l?auditel. ? continua Moretti ? Invece i filmati in concorso al Premio danno speranza, dimostrano che ci sono giornalisti che riescono a battersi per realizzare servizi che sviluppano tematiche sociali con grande qualità. Sanno raccontare realtà scomode, denunciare, recuperando temi che la grande stampa in qualche modo rimuove perché passati di moda, come ad esempio la mafia, la disabilità, i disagi dell?imposizione di servitù militari nei territori, l?Africa. Ringrazio dal cuore gli organizzatori di questo Premio e Giorgio e Luciana, genitori di Ilaria, perché davvero è un?iniziativa unica.? Questi i vincitori dell?XI edizione: SEZIONE A (SERVIZI IN ONDA SU TG E RUBRICHE) Maria Cuffaro con “Sotto le bombe a Nassirya” (Primo Piano Rai Tre), che mostra le immagini dell’assedio all’Autorita’ Provvisoria di Coalizione a Nassirya dove mori’ il lagunare Matteo Vanzan. Motivazione: ?Per la capacità di aver reso un?efficace cronaca di guerra, dove il giornalista non è un asettico osservatore, ma lui stesso oggetto di un assedio. La presa diretta porta l?ascoltatore a condividerne i sentimenti di paura e angoscia e gli atteggiamenti che tendono ad esorcizzarla.? SEZIONE B (SERVIZI IN ONDA SU TRASMISSIONI DIVERSE DAI TG): Ex aequo Carla Baroncelli con “Parlando con Frugone” (Tg2 Dossier – Storie), la storia del giovane Alberto Frugone, affetto da autismo. Motivazione: ?Per aver reso un bell?esempio di un giornalismo che, oltre ad indicare un metodo scientifico di recupero, aiuta a vincere i pregiudizi e fa scoprire che la ricchezza delle persone va oltre l?apparenza e le difficoltà oggettive di comunicazione.? Francesca Cersosimo con “Morte di Luca Sepe” (Controcorrente – Sky Tg24), servizio in cui le telecamere riprendono il funerale di Luca Sepe, giovane militare morto dopo aver contratto il linfoma di Hodgkin al rientro dai Balcani nel 2001. Motivazione: ?Per aver dato voce alla dignitosa protesta dei familiari di fronte ad uno Stato assente di fronte ad un dramma che non è solo personale.? SEZIONE C (SERVIZI E INCHIESTE SUPERIORI AI 12 MINUTI IN ONDA SU TRASMISSIONI DIVERSE DAI TG): Sigfrido Ranucci con “Servitù militari” (RaiNews 24), racconto, attraverso le loro stesse voci, del disagio dei pescatori e degli abitanti di alcuni paesi sardi, costretti a convivere con le esercitazioni della Nato che danneggiano la pesca e la vita quotidiana dell’isola. Motivazione: ?Per aver denunciato l?uso di armi particolari all?uranio impoverito o al cobalto o altre malformazioni anche negli agnellini. Un?inchiesta dettagliata e coraggiosa, dalla parte di chi ha meno voce.? SEZIONE D (SERVIZI GIORNALISTICI ANDATI IN ONDA SU TV LOCALI E REGIONALI): Paola Proietti con “In fuga dal doping” (Super 3-Roma), servizio su un ex campionessa di ciclismo che, rifiutandosi di utilizzare sostanze dopanti, abbandona lo sport agonistico. Motivazione: ?Per aver denunciato la tendenza ad intendere lo sport, come mezzo di sfruttamento degli atleti quali oggetti di vittoria, attraverso la confessione di Zarina, una giovane ciclista che sceglie di non correre più per smettere col doping?. PREMIO DELLA CRITICA, assegnato da una giuria ad hoc composta dai maggiori critici televisivi italiani: Riccardo Iacona con “W il mercato” (Rai Tre), inchiesta che si snoda attraverso un viaggio dal sud al nord dell’Italia, e racconta la crisi del mercato che colpisce contadini e piccoli produttori agricoli, con la complicità delle mafie locali. Motivazione: ?Per il coraggio di aver raccontato per immagini, unendo le necessarie parole che le accompagnano, temi cruciali per la vita civile del paese, senza negare mai alcunché al taglio popolare e consapevole necessario per confezionare prodotti che sanno parlare a un pubblico più ampio possibile.? PER IL PREMIO EUROPA (RISERVATO A GIORNALISTI EUROPEI): Gregoire Deniau con “Traversee clandestine (envoye’ special)” di France 2. Gregoire Deniau fa luce sul fenomeno dell’immigrazione, condividendo per un mese in prima persona le difficolta’ e i pericoli del drammatico percorso che conduce una moltitudine di clandestini dall’Africa verso le coste della Spagna e della Francia in cerca di fortuna, spesso a costo della vita.. PER IL PREMIO PRODUZIONE (PRODUZIONI INDIPENDENTI DI GIORNALISTI FREELANCE): Emanuele Piano con “Another African Story”, immagini dai campi profughi nati a causa dal genocidio in Darfur (Sudan). PER IL PREMIO MIRAN HROVATIN (RISERVATO AGLI OPERATORI CINETELEVISIVI): Alessandro Bellini con “Un giorno a Baghdad” (Tg2), la storia di tre iracheni che lavorano con compagnie occidentali e vivono ogni giorno la paura di essere sequestrati o uccisi. Motivazione: ?Per aver usato la telecamera allo scopo di guardare e non solo rispondere, documentando la realtà ma non rinunciando ai dettagli ed alle emozioni generate dalle sua curiosità.? PER IL PREMIO GIOVANI, a cui concorrevano automaticamente i filmati realizzati dai giornalisti con età inferiore ai 32 anni, la Giuria Giovane ha designato: Christian Bonatesta con “Approdo Italia” (Doc 3 – Rai Tre), servizio sugli sbarchi e i rimpatri dei clandestini nell’isola di Lampedusa. Motivazione: ?Per aver reso una coraggiosa denuncia che, guardando anche al campo istituzionale, fotografa una realtà sociale divisa tra accoglienza e rifiuto nei confronti degli immigrati in Italia?. Sabato sera verranno consegnati anche tre menzioni speciali: – a Enric Mirò, regista del documentario ?Miguel: ne Terren?, che racconta la breve vita di Miguel Gil, cronista catalano ucciso in Sierra Leone nel 2000, dopo dieci anni passati tra i conflitti di Bosnia, Cecenia, Kossovo; – a Christian Chesnot, per la libertà di stampa; – a Alberto Nerazzini e Davide Savelli, per ?Archiviazione provvisoria ? La storia di una vergogna? (La 7).


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