Volontariato

Premio Ilaria Alpi 2003: Ecco i vincitori

Conclusa la 9° edizione del premio Ilaria Alpi, fra le novità, l'istituzione di una commissione per indagare sul caso Alpi-Hrovatin, uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio

di Riccardo Bagnato

RICCIONE – Si è appena conclusa la serata finale della nona edizione Premio Ilaria Alpi. Una tre giorni dedicata all’informazione, alla scoperta dei silenzi e delle menzogne di cui la stessa informazione è la prima vittima. In occasione della quale è stato presentato in anteprima il documentario “Congo”, prodotto e promosso da Coopi, WWF Italia, e lo stesso Premio Ilaria Alpi.

Dove si è discusso insieme a un grande del giornalismo di carta stampata come Ettore Mo sulla libertà di stampa. Affrontato in questo senso, insieme a Orlando Fondevilla, giornalista cubano esule in Spagna, il caso dei 26 giornalisti cubani dissidenti imprigionati e torturati, per aver collaborato con testate straniere, grazie alle quali riuscivano a pubblicare le proprie opinioni in opposizione al diktat castrista. Riesumato nella giornata di venerdì, dal torpore in cui le cronache di guerra hanno abituato l’opinione pubblica, e grazie ad un’intervista televisiva ad Adriano Sofri, il dramma ceceno; e ascoltato la storia, i perché e i rischi che Asne Seierstad, giovane reporter norvegese, ha affrontato in Afghanistan, racchiusi nel volume “Il libraio di Kabul” (Sonzogno) di recente pubblicazione.

Un’edizione, la nona, cresciuta in numeri e qualità, come ha commentato il presidente della giuria Italo Moretti, e che ha riservato momenti di sincera commozione e autentica autocritica della stessa categoria giornalistica. Denunciando, come ha fatto Alessandro Banfi nella serata di venerdì, i silenzi della grande stampa riguardo alla Campagna “Io difendo la 185”, ed auspincando un maggiore impegno di tutta la stampa sull’argomento “export armi italiane nel mondo”.

Un’edizione che si conclude con un’importante novità riguardo al caso Alpi-Hrovatin. Una Commissione Parlamentare d?inchiesta cercherà, infatti, di fare luce sull?omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, come ha affermato il deputato Ds Valerio Calzolaio, intervenuto nel corso della seconda giornata del Premio.

Un’edizione, la nona, che si chiude, ma che da subito si prepara ai prossimi impegni, all’appuntamento numero dieci. Per ripercorre insieme a tutti gli ospiti, come ha ricordato Francesco Cavalli, assessore alla cultura e alla pace di Riccione, i momenti e i progressi di un premio, di un ricordo, di una speranza, di una professione sempre più in bilico fra i rumori che fanno notizia, e i silenzi assordanti cui il mondo dell’informazione rischia di adeguarsi.

I vincitori del Premio di Giornalismo Televisivo Ilaria Alpi 2003

SEZIONE A

Servizi giornalistici in onda su TG e Rubriche (durata max. 4′)

Vincitrici ex-aequo

Giovanna Botteri con VITTIME A BAGHDAD (TG3): Un servizio dal fronte della guerra in Iraq, incisivo e straziante, che racconta la paura e la sofferenza degli abitanti di Baghdad, in particolare i volti di donne e bambini, la fame e la desolazione di una città in guerra.

Gabriella Simoni con PRESA DI BAGHDAD (Studio Aperto): Un esempio di giornalismo in presa diretta che racconta i primi istanti dell?occupazione di Baghdad il giorno della caduta del regime di Saddam Hussein, accompagnando l?avanzata dei Marines verso l?hotel Palestine.

SEZIONE B

Servizi giornalistici in onda su trasmissioni diverse da TG (durata compresa fra 4′ e 12′)

Alessandro Poggi con IL CACCIUCCO DEL PENSIONATO (Ballarò Rai Tre): Uno spaccato originale che prendendo spunto dal vissuto quotidiano, racconta le sempre più difficili condizioni di un ampia parte degli anziani.

SEZIONE C
Servizi giornalistici ed inchieste in onda su trasmissioni diverse da TG

Vincitori ex aequo
Anna Migotto (Singolare Femminile – Rete 4) con STORIA DI KARIN: E? possibile acquistare una bambina al grande mercato dell?Africa nera? Drammaticamente facile documenta questa inchiesta realizzata fra Costa d?Avorio e Francia.
Claudio Bernieri, in collaborazione con Mauro Buffa e Oscar Nani (Il Nuovo.it) con I DIMENTICATI DI CHERNOBIL
Un reportage d?alto valore sociale, civile e storico realizzato con notevole impegno professionale e grande sensibilità nei confronti delle vittime di un?inquietante tragedia del nostro tempo.

SEZIONE D
Servizi giornalistici andati in onda su Tv locali e regionali

Riccardo Campolmi (Sei Milano) con MATERASSI D’ASFALTO: Un?indagine sul mondo delle ?ombre? che popolano le notti delle nostre metropoli. Uno speciale che si immerge nel variegato universo dei senza fissa dimora, sulla scia delle voci di immigrati e clochards. Un?incursione al di là del muro dell?emarginazione dove la solitudine lascia cicatrici ben più profonde di freddo e fame.

SEZIONE E Premio Miran Hrovatin riservato ai telecineoperatori

Claudio Rubino (Primo Piano – Tg3 Rai 3) con IL LAVORO E’ UN BEL MESTIERE
Per aver raccontato con la telecamera il lavoro minorile con coerenza e sensibilità, fondendo con equilibrio estetica e informazione.

PREMIO GIOVANE
Premio Giovane riservato a tutti i filmati realizzati da giornalisti che non abbiano compiuto il 32° anno di età.
Non è necessaria l’iscrizione in quanto i giornalisti partecipanti under 32 concorrono automaticamente al Premio Giovane, attribuito da una giuria composta esclusivamente da studenti delle scuole superiori e universitari.

Maria Barresi (Tv Sette – Rai Uno) con SOMALIA. I TALEBANI D’AFRICA
Motivazione della giuria giovani, composta dalla Consulta degli studenti della Provincia di Rimini e dal gruppo kairos di san Lorenzo in Correggiano:
?Abbiamo premiato questo servizio per la capacità della giornalista Maria Barresi di inserirci nel contesto somalo. Siamo stati resi partecipi dei tragici eventi dei dieci anni di una guerra civile che ha lasciato sul territorio orfani e quel che è peggio un mare di mine che ancora oggi creano molti mutilati. I petroldollari inoltre permettono agli orfani di studiare, ma vi è il rischio che dietro allo studio si nasconda la formazione di un nuovo gruppo di fondamentalisti. L’imput lanciato dalla giornalista è quello che la Somalia non debba essere dimenticata?.

PREMIO DELLA CRITICA

Una selezione di critici televisivi, segnala liberamente alla giuria cinque servizi di approfondimento ciascuno. Questi servizi possono essere anche realizzati da giornalisti che non abbiano partecipato al concorso, ma il vincitore sarà escluso dal concorso nelle altre sezioni. Il servizio che avrà ottenuto il maggior numero di segnalazioni otterrà il PREMIO della CRITICA di 1200 euro. La rosa dei critici è composta da: Alessandra Comazzi (La Stampa), Sebastiano Messina (La Repubblica), Aldo Grasso (Corriere della Sera), Roberto Levi (Il Giornale), Maria Novella Oppo (L’Unità), Mirella Poggialini (Avvenire), Norma Rangeri (Il Manifesto).Premio della Critica

VINCITORI ex ? aequo:

“INVISIBILI” con MARCO BERRY (Italia Uno). Programma ideato dal direttore di Italia Uno. Luca Tiraboschi.

“IL GIUDICE DEI GIUSTI” di Emanuela Audisio e Gabriele Nissim RAI EDUCATIONAL

Motivazioni del premio della critica

Marco Berry si occupa di un argomento difficile per la televisione, che non ama i temi scomodi mai, ancora meno quando essi sono sotto gli occhi di tutti. Il suo programma è dedicato ai senzatetto, ai “barboni”, come li chiamano le persone comuni e come ha il coraggio di chiamarli l’autore: è fatto di interviste ma è anche un “docu-drama”, con le immagini che
documentano la vita di alcuni personaggi che per volontà o per necessità
hanno compiuto una scelta estrema. Un viaggio attraverso un mondo “così
lontano, così vicino”, realizzato con rispetto e comprensione.

Il documentario della Audisio e di Nissim è su Moshe Bejski, giudice della
corte suprema, incaricato di stilare, se possibile, una “memoria del bene”
da affiancare a quella del “male”, di segnalare la solidarietà che sorse
spontanea da alcuni uomini (e il caso del commerciante padovano Giorgio
Perlasca), di spiegare “come il bene possa essere ambiguo e imperfetto ma
comunque coraggioso”, e ha il pregio dell’asciuttezza, non concede nulla
alla facile emozione, racconta l’audacia del bene.

Menzione Speciale della Giuria a:
Asne Seierstad
Motivazione: Per aver scelto di seguire anche quello che accade dopo una guerra.
In particolare raccontando come vive la gente comune una volta che si spengono i riflettori sui conflitti.

? 26 Giornalisti Cubani incarcerati,
ritira Orlando Fondevilla, rappresentante in Europa dell?Associazione dei Giornalisti Indipendenti Manuel Marquez Sterling di Cuba.

Motivazione:
In difesa della libertà di stampa, indignati per le deplorevoli condizioni nelle quali è detenuta la maggior parte dei giornalisti indipendenti arrestati nel corso di un?ondata repressiva senza precedenti operata dalle autorità cubane nel marzo 2003.

Maggiori informazioni: www.ilariaalpi.it

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