Parità di genere
Premiata l’imprenditoria femminile, vincente in sociale e innovazione
Assegnato a Milano il Women Value Company Intesa Sanpaolo, categoria speciale del Premio Marisa Bellisario. Questa ottava edizione ha visto un centinaio di menzioni speciali (40 consegnate per Nord Italia e Sardegna), accanto al premio nazionale Mela d’Oro. L’occasione colta anche per analizzare la situazione della partecipazione delle donne al mondo del lavoro: l’Italia è penultima in Europa e perde occasioni importanti
«Uno spreco di risorse». Questo il commento di Stefania Trenti, responsabile Industry & Local economies Research di Intesa San Paolo commentando i dati che scorrevano sul maxischermo in occasione dell’ottava edizione del Women Value Company Intesa Sanpaolo, categoria speciale del Premio Marisa Bellisario e presentata oggi a Milano.
Donne, imprese e lavoro… penultimi in Europa
«I numeri ci dicono che non siamo a livello europeo» ha continuato e in effetti nel 2023 il nostro Paese si è colloca al penultimo posto in Europa per tasso di attività femminile (57,7%, 13 punti in meno della media UE27), meglio solo della Romania.
Emergono tuttavia caratteristiche distintive del tessuto produttivo italiano che possono stimolare un recupero del divario come una maggior presenza femminile nel board delle imprese attive nei settori tipici del Made in Italy come il sistema moda o la filiera agro-alimentare, nei quali è risultato vincente saper coniugare gli aspetti dell’artigianalità, della qualità e della flessibilità.
Donne imprenditrici innovative e positive
Il 47,4% delle Società Benefit – ovvero imprese che hanno integrato nel proprio oggetto sociale anche lo scopo di generare un impatto positivo per la società e l’ambiente – ha almeno una donna nel board.
Il ruolo delle donne è inoltre cresciuto nei processi di introduzione di innovazione: la percentuale di startup innovative con prevalenza femminile è passata dal 13,5% nel 2017 al 15,1% nel 2024.
Le donne imprenditrici e la loro valorizzazione sono state del resto al centro dell’iniziativa che nasce dall’impegno che Intesa Sanpaolo sostiene anche finanziariamente mettendo a disposizione un miliardo di euro attraverso le opportunità previste dal programma “Il tuo futuro è la nostra impresa”, lanciato quest’anno dal primo Gruppo Bancario italiano, che riserva 120 miliardi di euro a livello nazionale.
Le imprese al femminile premiate
Quest’anno sono state oltre 1.400 le candidature pervenute da tutta Italia, tra le quali sono state selezionate le due vincitrici del premio nazionale Mela d’Oro Women Value Company Intesa Sanpaolo, speciale riconoscimento di Fondazione Bellisario. La “Mela d’oro media impresa” è stata attribuita ad Azzurra Morelli, ceo Pellemoda di Empoli, mentre la “Mela d’oro piccola impresa” è stata assegnata a Stella Stefanelli, manager di Lab. Instruments Srl di Castellana Grotte (BA).
Le Menzioni speciali previste dal Premio Women Value Company Intesa Sanpaolo sono dedicate a premiare le imprese che si sono distinte su filoni specifici quali Made in Italy, Innovazione e Sociale. Villa Necchi Campiglio a Milano ha fatto da cornice alla premiazione di 40 imprese di Nord Italia e Sardegna – tra le 100 vincitrici del Premio Women Value Company Intesa Sanpaolo 2024 – e all’assegnazione delle menzioni speciali Donne per il Made in Italy a Veronica Varetta, Founder e ceo Firgun House (MI), Donne per l’Innovazione, attribuita ad Alessia Galbiati, Direttore Generale Lamp (LC) e Donne per il Sociale a Silvana Migoni, presidente dell’Associazione Donne al traguardo (CA).
In particolare, Migoni, presidente della realtà cagliaritana nata nel 2001 per favorire l’inserimento culturale, politico, sociale e lavorativo e che è impegnata nella prevenzione e sostegno alle vittime di violenza sottolinea l’importanza di denunciare sempre la violenza.
«A noi interessa tutelare la persona, per ciascuna va pensato un progetto personalizzato», ha sottolineato riferendosi alle case rifugio e ai centri antiviolenza. «A Cagliari abbiamo diversi dipendenti perché ci sono cose che i volontari non possono e non riescono a fare. Come impresa sociale diamo lavoro a venti giovani e siamo cresciuti molto nel rispondere alle emergenze che sono anche di tipo culturale».
Parità e diversity
L’edizione 2024 di Women Value Company si è concentrata sul supporto alla nuova imprenditoria femminile nella duplice chiave di difesa della parità di genere ma anche tutela delle diversity. Sostenibilità, digitalizzazione, innovazione tecnologica, capitale umano e formazione sono fattori abilitanti alla crescita delle imprese in particolare al femminile.
Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo nel dialogo con Donatella Treu, referente lombarda della Fondazione Marisa Bellisario, nel ricordare le oltre 6.500 candidature pervenute da inizio programma ha sottolineato: «L’impegno della Banca verso l’imprenditoria inclusiva e attenta al talento femminile parte dalla cura verso i nostri dipendenti. Finanziamo con un miliardo di euro le realtà che sposano performance economico-finanziarie a politiche di inclusione e welfare, favorendo il riconoscimento del merito alle Pmi più virtuose. Il premio Women Value Company riassume questi obiettivi e rinnova ogni anno il plauso alle imprese che pongono al centro delle proprie strategie il beneficio delle donne e del loro lavoro».
Rendere visibili le attività delle donne
Da parte sua Treu ha sottolineato l’importanza di rendere visibili le attività delle donne e un premio come quello assegnato oggi «rende visibile che esistono donne capaci».
Dopo l’incontro di apertura a Firenze con l’assegnazione del premio a 30 piccole e medie imprese del centro Italia e quello odierno che si è svolto a Milano, l’ultimo incontro territoriale del premio Women Value Company Intesa Sanpaolo si svolgerà a Napoli il 3 dicembre alle Gallerie d’Italia con la partecipazione di 30 imprese del sud del Paese.
Nella foto in apertura l’immagine creata dall’Ai ispirata alle parole chiave dell’imprenditorialità al femminile (foto dell’autore) – Tutte le immagini delle premiate da ufficio stampa
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.