Volontariato

Pregiudizi addio grazie alla scuola

L'associazione italiana Persone Down in collaborazione con la Rai, ha realizzato un filmato sull'amore e la sessualità di quindici ragazzi affetti dalla Sindrome di Down.

di Massimo Angeli

L’ultima fatica l’hanno fatta per presentare alla mostra del cinema di Venezia il film “A proposito di sentimenti… ”. Ma non sono né una compagnia di attori, né una casa di produzione cinematografica. Sono l’associazione italiana Persone Down che, in collaborazione con la Rai, ha realizzato un filmato sull’amore e la sessualità di quindici ragazzi affetti dalla Sindrome di Down, presentandolo alla sezione speciale della cinquantaseiesima mostra del cinema sulla laguna.
«E diffondere le conoscenze sulla Sindrome di Down tramite la pubblicazione di testi specifici, opuscoli informativi e quant’altro serva a fare maggiore chiarezza su questa condizione genetica è uno dei nostri obiettivi statutari», spiega la dottoressa Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’associazione.
«Niente di strano che, per eliminare gli stereotipi sulla vita e i sentimenti delle persone Down, ci siamo affidati anche alla produzione di audiovisivi». L’associazione italiana persone Down nasce a Roma nel 1979 proprio allo scopo di diffondere tutte le informazioni inerenti la Sindrome di Down o Trisonimia 21 e sulla necessità di conoscenza basti pensare che allora non esistevano libri in italiano sull’argomento. Altro obiettivo che ha portato un piccolo gruppo di genitori a unirsi e costituirsi in associazione era quello di aiutare le famiglie a confrontarsi e a risolvere i problemi collegati alla nascita di un bambino Down, la sua educazione, il suo successivo inserimento a scuola e nella società.
«La lotta per l’integrazione scolastica integrale, che oltre che in Italia esiste forse solo in Spagna, ha portato risultati importanti», rileva la dottoressa Contardi. «Gli atteggiamenti verso le diversità cambiano con la condivisione e, infatti, la scuola ha permesso a tanti giovani di maturare le sensibilità e le attenzioni verso i compagni Down». Oggi l’associazione conta circa 4000 soci e 25 sezioni in tutto il territorio nazionale. Fornisce consulenza su tutti gli aspetti inerenti la Sindrome alle famiglie e agli operatori scolastici e socio-sanitari, promuove iniziative di sensibilizzazione, svolge un ruolo di pressione sociale sulle istituzioni pubbliche per la tutela dei diritti degli handicappati. I servizi spaziano dalle consulenze legali a quelle sociali, dall’assistenza scolastica al cosiddetto “Telefono D”, un ufficio di consulenza telefonica nel quale, un’assistente sociale, con il supporto di una banca dati computerizzata, risponde a richieste in merito alle normative sull’handicap, strutture socio-sanitarie pubbliche e private, aspetti medici e spazi per il tempo libero.
Pur non avendo come scopo primario quello dell’assistenza, quanto piuttosto la sollecitazione di interventi istituzionali a favore delle persone Down, l’associazione ha dato vita alla fondazione “Verso il futuro”. Questa ha creato due strutture residenziali, una permanente, dove sono ospitate tre donne in stato di necessità e una, invece, a carattere temporaneo. Qui una settimana al mese, un gruppetto di ragazzi Down si ritrova a vivere da soli, per programmare l’uscita da casa come un progetto e non come una necessità, per esempio alla morte dei genitori.
«La prossima sfida da vincere è sicuramente quella dell’inserimento lavorativo» conclude la Contardi. «A questo proposito ci sono ancora forti pregiudizi sul fatto che un handicap intellettivo non possa anche esprimere capacità produttive. Bisogna spendere risorse nella formazione, trovare i profili lavorativi adatti sia al disabile sia all’azienda, ma l’incontro, se programmato e non casuale, può dare frutti insperati».
Massimo Angeli

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