Cultura

Powell non andrà alla Conferenza sul razzismo dell’Onu

La notizia pubblicata questa mattina dal Washington Post. La fonte un alto funzionario del dipartimento di stato. Il motivo? Troppo anti-semitismo nel programma

di Paolo Manzo

Il Segretario di Stato Usa, Colin Powell, non andrà alla Conferenza delle Nazioni Unite sul razzismo che aprirà i battenti venerdì prossimo a Durban, in Sudafrica. Il motivo, prosegue il quotidiano statunitense Washington Post, sarebbe il tono ed il linguaggio smaccatamente anti-israeliano del programma, a detta dell’entourage di Bush addirittura razzista. In esso si compara, infatti, il sionismo al razzismo.

Ma anche un altro motivo (sicuramente meno ideale) ha indotto gli Stati Uniti a non partecipare alla Conferenza: la proposta inserita nel programma all’ordine del giorno di risarcimenti ed indennizzi agli Stati africani che hanno dovuto subire la schiavitù nei secoli passati…

Lo stesso giornale, nell’edizione di oggi, cita un alto funzionario del dipartimento di stato Usa, il quale non esclude la possibilità che una delegazione di minor livello possa partecipare alla Conferenza. Ma assicura che Colin Powell, il diplomatico Usa di rango più elevato essendo il segretario di stato (l’equivalente del nostro ministro degli esteri), non metterà piede a Durban. E la sua assenza fa ancora più scalpore se si considera che Powell è il primo segretario di Stato di colore e, inoltre, il meeting si terrà in Sudafrica, sino a pochi anni fa Paese tristemente famoso per la sua politica di apartheid.

Le reazioni sono di naturale compiacimento da parte del governo israeliano, che sta decidendo in queste ore se boicottare o meno anch’esso la conferenza e di disappunto totale da parte delle organizzazioni internazionali presenti in massa a Durban. Per il direttore di Human Rights Watch, Michael McClintock, l’assenza di Powell è da considerarsi gravissima.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.