Mondo

Powell: contro l’Iran, appassionatamente

Altro che "colomba", il segretario di stato uscente si sta dimostrando un duro e - per la seconda volta in 3 giorni - attacca frontalmente l'Iran

di Paolo Manzo

In una intervista con il quotidiano ‘El mercurio’ di Santiago del Cile, il segretario di stato americano Colin Powell ha difeso la strategia di intervento in Iraq del presidente George Bush Powell ha poi assicurato che gli Stati Uniti “adotteranno una strategia aggressiva nell’area della politica estera” nel secondo mandato di Bush. Powell ha ribadito, riferendosi all’Iran: ”se gli Usa sentono che vi sono pericoli da affrontare e nessuno lo fa, ovviamente li affronteremo noi. Grazie a noi oggi il mondo è più sicuro. Anche se ancora non è sicuro di fronte al terrorismo”. Sempre sull’Iran, Powell ha detto a ‘El Mercurio’ che ”gli iraniani hanno passato anni nascondendo cose. L’anno scorso i ministri degli esteri europei hanno raggiunto un accordo con gli iraniani, mirato alla sospensione di certe attività nel campo della ricerca nucleare militare, ma loro hanno rotto il patto nel 2004, e ora hanno definito un nuovo impegno con la Ue. Spero che l’Iran oggi rispetti i suoi impegni, tuttavia non c’è una sola buona ragione che ci spinga a credere in quello che ci dicono gli iraniani. Abbiamo bisogno di vedere dei fatti. Abbiamo bisogno di vedere il ritorno dell’Aiea in Iran”. Powell ha poi svelato nuovamente alcune informazioni (già contestate dal Washington Post) secondo cui ”l’Iran ha un sistema sofisticato di missili, e con un programma così uno può attendersi che con lo sviluppo di testate nucleari e di armi nucleari, loro cerchino una maniera di usarle. Per risolvere questa crisi quello che aggressivamente stiamo facendo non è mobilitare le nostre forze”.


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