Famiglia
Povertà/ I numeri dell’ISTAT
Come ogni anno, lIstat ha presentato il suo Rapporto annuale sullasituazione del Paese. E come ogni anno, si apre il balletto delle interpretazioni...
Come ogni anno, l?Istat ha presentato il suo Rapporto annuale sullasituazione del Paese. E come ogni anno, si apre il balletto delle interpretazioni, più o meno ottimistiche. In realtà quello delineato dall?Istituto di statistica per l?anno 2006 è il ritratto di un?Italia in affanno, più povera e più vecchia, figlia di una timida ripresa economica ancora non sufficientemente sostenuta dai consumi. Si confermano le contraddizioni evidenziate già nei Rapporti passati: al primo posto per l?aspettativa di vita, siamo la nazione più vecchia d?Europa. Nello stesso tempo siamo il Paese che investe meno per il sostegno alla famiglia e all?occupazione. Come se non bastasse, è in aumento il disagio economico delle coppie con figli e delle famiglie monogenitore. E i redditi più bassi sono quelli delle famiglie di anziani. L?Istat avverte: «L?invecchiamento è fonte primaria di aumento dei rischi sociali».
POVERI
2,5 milioni
per la precisione sono 2 milioni e 585mila le famiglie con una spesa per consumi inferiore alla soglia di povertà (936 euro per una famiglia di due persone). Inoltre una famiglia su 6 arriva con difficoltà a fine mese, una su 3 crede di non riuscire a far fronte a una spesa imprevista di 600 euro.
80,9%
degli anziani soli e poveri è donna. Le donne povere hanno generalmente un?età più avanzata: il 61,8% degli anziani poveri con più di 74 anni è donna.
ANAGRAFE
84 anni
siamo i più anziani d?Europa: la speranza di vita alla nascita è di 78,3anni per gli uomini e 84 anni per le donne. Circa un quinto (21,5%) delle persone in condizione di povertà è costituito da anziani (un milione e 509mila individui).
141 anziani
ogni 100 giovani con meno di 15 anni, 71 pensionati ogni 100 occupati. Siamo davvero il Paese più anziano dell?Unione europea.
REDDITI
2.750 euro
è il reddito medio mensile delle famiglie residenti in Italia nel 2004 (inclusi i fitti imputati alle abitazioni). Metà delle famiglie ha guadagnato meno di 2.300 euro mensili (1.800, al netto dei fitti imputati). Se il principale percettore è una donna, le famiglie dichiarano un reddito mediamente inferiore del 26%. Quando la donna diventa il principale percettore del reddito, ad esempio in seguito a una separazione, la situazione economica familiare peggiora nel 12,9% dei casi.
PENSIONE E ASSISTENZA
215 miliardi
è la spesa nel 2005 per le prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali (pari al 15% del Pil). I pensionati in Italia sono 16,5 milioni.Il 31% dei pensionati ha però percepito, nel 2005, un importo mensile ?leggero?, tra i 500 e i mille euro.Il 23,8% percepisce addirittura meno di 500 euro.
2,3%
la media annua di aumento della spesa per l?assistenza sociale dal 1996. Nello stesso periodo sono aumentati gli investimenti nella formazione (+10,6%), nell?istruzione (+6%) e nella sanità (+5,9%). Di fatto la spesa assistenziale ha perso molto terreno, in termini reali, rispetto al complesso della spesa per la protezione sociale.
DUE VELOCITA'
48%
è il tasso delle prestazioni previdenziali che si registrano nelle regioni settentrionali. A tale percentuale corrisponde il 51% della spesa totale. In quelle meridionali le pensioni erogate sono il 31% e impegnano il 27% delle risorse complessive. Nel Nord ci sono più percettori di pensioni di vecchiaia (in rapporto alla popolazione). Nel Mezzogiorno ci sono più beneficiari di prestazioni assistenziali e di assegni di invalidità.
32mila euro
è il reddito medio della Lombardia (il più alto del Paese). In fondo alla graduatoria si colloca la Sicilia, con un reddito medio familiare di quasi 21mila euro. In generale il reddito delle famiglie che abitano nel Mezzogiorno è pari a circa tre quarti del reddito delle famiglie residenti al Nord. Per la solidarietà sociale i Comuni spendono 92 euro a testa. Diventano 142 euro per i residenti nel Nord-Est, 104 per quelli nel Nord-Ovest, 102 nel centro, 72 nelle isole e 39 nel Mezzogiorno.
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