Cultura

Povertà: gli scenari possibili. Europa al bivio: coerenza o autismo?

Un fronte compatto e razionale o un gruppo di stati ognuno per suo conto? Il continente si gioca la faccia.

di Redazione

La povertà è il risultato di un problema umano creato dalla distribuzione ineguale di risorse fra gruppi sociali differenti. Affrontare questi squilibri è la parte centrale per raggiungere la sostenibilità così come lavorare con le comunità locali per spingere la gestione diretta delle risorse naturali. La riduzione della povertà e la protezione ambientale devono così essere integrate con le strategie di sviluppo nazionali e non essere un ghetto di progetti tramite gli aiuti allo sviluppo.
Più attenzione dovrebbe essere data poi al meta livello di governance a livello di stato locale e municipale. è qui che si deve inserire la pianificazione dei bisogni economici e sociali, dove si devono risolvere le dispute sui diritti alle risorse, e dove l?azione locale può fare la reale differenza. I movimenti ambientalisti hanno molto da offrire a questo processo. Un nuovo ambito politico nel Nord e nel Sud del mondo. Una causa comune tra ricchi e poveri. Un nuovo paradigma di sviluppo focalizzato sui bisogni delle persone. E anche più finanziamenti per i progetti di riduzione della povertà.
Sulla base di tutto questo, che i quattro possibili esiti delle decisioni che saranno prese nel prossimo futuro in Europa devono vederci attenti osservatori e pronti a relative strategie di intervento: ecco gli scenari possibili.

Integrazione
L?Europa sviluppa una sua voce più coerente sia sulla politica estera che sui temi dello sviluppo; vi è una ricerca attiva di maggiore complementarietà nei programmi per lo sviluppo tra la Commissione e gli Stati membri.

Compartimentazione
I progressi verso una politica estera e di sicurezza comune restano lenti; vi è scarso entusiasmo per l?incremento della quota di aiuto incanalata attraverso l?Europa, ma gli aiuti sono più concentrati sulla povertà; l?Ue rappresenta un foro per un migliore coordinamento tra i donatori bilaterali.

Segmentazione
La Convenzione produce consenso attorno a una maggiore europeizzazione della cooperazione allo sviluppo; gli interessi nazionali e di politica estera restano molto potenti, e i flussi di aiuto sono in buona parte destinati a Paesi ?vicini? e a medio reddito; gli accordi regionali restano in piedi e sono anzi rafforzati.

Individualizzazione
L?impegno a favore della cooperazione è puramente formale: nessun progresso viene compiuto sul terreno delle istituzioni dell?Ue; le prospettive finanziarie non riescono a garantire un aumento dei flussi di aiuto congiunto.

di Laura Ciacci
responsabile cooperazione allo sviluppo WWF Italia

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