Welfare

POVERTÀ. Fondo famiglia della Diocesi di Milano, via alle domande

È stato pubblicato sul sito della Diocesi ambrosiana un documento che invita gli interessati a farsi avanti

di Gabriella Meroni

Porta la data di oggi, 9 febbraio 2009, un documento pubblicato su sito della Diocesi di Milano che riguarda il Fondo famiglia e lavoro. Il testo, intitolato “Come funziona il fondo” riguarda le modalità per accedere ai contributi che il cardinale Tettamanzi ha raccolto per destinarli a persone e famiglie in difficoltà per aver perso il lavoro. Il fondo,  grazie alla generosità dell’arcivescovo, delle parrocchie e della Fondazione Cariplo (che ha donato ben 1 milione di euro) è arrivato oggi alla non disprezzabile cifra di 2milioni 357mila 439 euro.

Ma come si fa per accedervi? Lo spiega il documento di oggi: «le persone che rientrano nei requisiti indicati per l’accesso al Fondo possono rivolgersi al Parroco, alle Caritas parrocchiali e decanali, ai Centri di Ascolto, ai patronati ACLI o altri soggetti del proprio Decanato opportunamente informati sulle finalità del Fondo», si legge nella nota, che invita anche a costituire, nei vari territori della Diocesi di Milano, sportelli chiamati “distretto del fondo” che serviranno «all’incontro personale, la selezione in base ai criteri del Fondo e la predisposizione della documentazione necessarie delle singole situazioni. Nel Distretto del Fondo saranno presenti sia operatori dei Centri di Ascolto sia consulenti delle ACLI. Tali sportelli saranno opportunamente supportati telefonicamente dalla Segreteria Diocesana in fase di compilazione delle relazioni di presentazione».

Una volta raccolte e selezionate le domande, esse «saranno inviate alla Segreteria Diocesana che procederà alla presentazione delle candidature al Consiglio di Gestione al fine decidere definitivamente l’entità e le modalità (una tantum, ripetizione nel tempo e scadenza) dell’intervento economico. Il Fondo erogherà quindi alla Parrocchia a cui la famiglia fa riferimento la somma del contributo deliberato, informando la Commissione decanale dell’esito finale. Queste procedure», si conclude la nota, «saranno svolte nel più breve tempo possibile cercando di evitare appesantimenti burocratici». 

Quali criteri?

Sempre il sito della Diocesi ha pubblicato poi una dettagliata serie di criteri per poter accedere ai contributi, riservati in via prioritaria a famiglie e persone, italiane e straniere, che abitano sul territorio della diocesi e sono difficoltà per la mancanza o la precarietà del lavoro a causa della crisi economica.

In particolare il Fondo – spiega il documento – è destinato a nuclei che da gennaio 2009 abbiano perso il lavoro per una serie di motivi, tra cui termine del contratto di collaborazione,  scadenza del contratto a tempo determinato, licenziamento per chiusura dell’azienda o per altri motivi, assenza di un regolare contratto di lavoro. Nella valutazione delle singole situazioni entreranno poi altri elementi, di carattere sia economico che familiare, quali la mancanza di contributi previdenziali, la la composizione del nucleo familiare e le spese fisse da affrontare.

Tutta la documentazione è disponibile sul sito: www.chiesadimilano.it

 


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