Cultura

Povero Silvio, anche da Vespa…

Ormai gli è rimasto solo il proscenio di Porta a Porta e anche lì sono dolori

di Ettore Colombo

Finiremo per credere che le intemerate dell?(ex) premier Silvio Berlusconi hanno qualche fondamento: ormai gli è rimasto solo il proscenio di Porta a Porta e anche lì sono dolori. Al povero Giancarlo Mazzucca, direttore di Qn, lunedì 22 maggio era rimasto il compito di cercare di fare ?l?amico? tra i due ?nemici? (l?ex direttore della Stampa, Marcello Sorgi, benvoluto da Prodi, e il direttore di Liberazione, che per l?occasione sfoggiava una splendida cravatta rossa, Piero Sansonetti). Persino il buon Vespa si lanciava in domande impertinenti al ?povero Silvio?, su RaiUno. D?altra parte, se è vero – come è vero – che i giornali sono (quasi) tutti in mano alle grandi banche e che i banchieri – come denuncia Silviolo – stanno tutti col centrosinistra dai tempi delle primarie, quando si misero tutti in fila per tre al sol fine di votare, i conti sono presto fatti: il governo Prodi è nato e gode dei favori della buona stampa. Certo, a volerla dire tutta, alla (grande) stampa piace solo il Prodi in versione ?riformista?, quello che – nei desiderata – dovrebbe stare sulla linea dettata dalla triade economica Giavazzi-Boeri-Ichino e da essa mai deflettere. Il che, con una coalizione così scombinata e slabbrata come quella che si ritrova, è difficile sostenere possa fare. Non è un caso, infatti, che Prodi fa perdere le staffe un giorno sì e l?altro pure al giornale che ha il marchio doc del riformista (il Riformista, appunto), anche se ogni tanto gli dà qualche soddisfazione (come quando accetta il rimbrotto sui ministri che parlano troppo e chiede loro di parlare di meno). Ma se al Corriere della Sera piace solo il Prodi che piace a Mieli (e cioè un Prodi che presto finirà nella polvere per dare vita a un ancor più funambolico e slabbrato, oltre che ipotetico, gran centro), di certo poco o nulla piace, a via Solferino il Berlusconi che giudica ?immorale? il comportamento dei senatori a vita che, Ciampi in testa, hanno votato la fiducia al governo e tantomeno quello che non si acconcia a fare l?opposizione di sua Maestà. Che è come chiedere a cerchio di farsi quadrato.

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