Welfare
Poveri, aumentano gli italiani
+ 15% in un anno, stabili i disoccupati, stranieri emarginati. Ma non tutto è buio. Come dimostra il boom dei servizi di orientamento al lavoro e la raccolta record dei Prestiti della speranza. In allegato il rapporto Caritas
La fine della crisi – quella vera, delle famiglie – è ancora molto lontana, eppure qualche timido segnale di speranza si comincia a intravvedere. Per questo il Rapporto Povertà 2012 di Caritas Italiana si intitola "I Ripartenti", con un accento posto sulla grande vitalità delle comunità locali, che hanno avviato esperienze di ogni tipo per contrastare le tendenze della marginalità sociale.
I dati tuttavia sono quelli che sono, pieni di segni negativi. Le persone transitate nei Centri di Ascolto Caritas nei primi 6 mesi del 2012 ammontano a 22.523 unità (erano state 31.335 in tutto il 2011): se si mantenesse stabile tale andamento anche nel secondo semestre 2012, l’aumento sarebbe pari al 33,5% per anno. Rispetto al 2011 aumentano gli italiani (+15,2%); stabili i disoccupati (59,5%); aumentano i problemi di povertà economica (+10,1%); diminuisce del 10,7% la presenza di persone senza dimora o con gravi problemi abitativi; aumentano gli interventi di erogazione di beni materiali (+44,5%). Aumentano le persone che richiedono ascolto personalizzato e inserimento lavorativo (+34,5 e +17%); aumentano del 122,5% le attività Caritas di orientamento (professionale, a servizi, a opportunità formative) e aumenta del 174,8% il coinvolgimento di altri enti e organizzazioni.
“La rilevazione – spiega don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana – attraverso un campione di 191 Centri di ascolto in 28 Diocesi, fotografa i profili delle persone che nel 2011 si sono rivolte alla Caritas, aiutandoci a capire come la crisi stia fortemente incidendo sulle vecchie povertà, facendone anche emergere di nuove. E i dati del primo semestre 2012 indicano un ulteriore aggravamento della situazione. Ma accanto a questo – prosegue don Soddu – c’è anche qualche segnale di speranza, rappresentato dalle esperienze avviate in tutte le diocesi per cercare di rispondere ai bisogni”.
Le risorse e le risposte della Chiesa al dramma della povertà sono impressionanti: oltre 3.000 Centri di Ascolto in tutte le diocesi italiane;14 mila servizi ecclesiali impegnati in attività sanitarie, socio-sanitarie e sociali. Di questi, sono 4.991 i servizi che svolgono azione di contrasto della povertà economica; ad agosto 2012, sono 985 le iniziative anti-crisi economica sorte negli ultimi 2 anni, per iniziativa delle diocesi italiane (+22,2% sul 2011). E dal 2009 ad oggi 1.662 sono le famiglie sostenute dal Prestito della Speranza, per un totale di oltre 10 milioni di euro di finanziamenti erogati.
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