Non sempre è facile far valere i propri diritti. Lo conferma il caso della signora Laura, totalmente invalida, che si è lamentata con il difensore civico perché il Comune non dava seguito alla sua richiesta di ottenere un parcheggio riservato nelle adiacenze della sua abitazione.
Un diritto sancito dalla legge n.104 del 5 febbraio 1992, che all?art. 28 stabilisce che «i Comuni assicurano appositi spazi riservati ai veicoli delle persone handicappate, sia nei parcheggi gestiti direttamente o dati in concessione, sia in quelli realizzati e gestiti dai privati». Il secondo comma dello stesso articolo rileva come il contrassegno rilasciato per l?utilizzazione del parcheggio riservato debba essere apposto visibilmente sul parabrezza del veicolo.
Sollecitata dal difensore civico Giuseppina Sciarra, l?amministrazione comunale ha risposta che la signora Laura non aveva diritto al posto riservato con targa, così come richiesto, che viene assegnato solo ai disabili automuniti. Un indirizzo, questo, confermato anche dal ministero della Solidarietà sociale .
A questo punto il difensore civico ha chiesto che alla signora Laura venisse quantomeno assegnato un parcheggio riservato generico, come previsto dalla legge 104, che fosse nelle più immediate vicinanze della sua abitazione.
Finalmente, lo scorso giugno il sindaco stabiliva l?assegnazione e individuava l?esatta collocazione dello spazio auto. Ma la vicenda non era ancora del tutto conclusa. Senza apparente motivo, infatti, gli uffici tecnici del Comune non provvedevano a dare esecuzione all?ordinanza con la delimitazione del posto e la collocazione del segnale.
Il difensore civico è quindi intervenuto di nuovo per chiedere l?immediata applicazione di quanto stabilito dal sindaco.
E solo di recente la signora Laura ha finalmente potuto usufruire del suo posto riservato.
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