Economia
POSTE ITALIANE. «Un ora che vale una vita»
Nuova iniziativa di Poste Italiane che dà la possibilità ai propri dipendenti di devolvere un'ora del proprio lavoro in favore di progetti sociali per l'infanzia
Si chiama «Un’ora che vale una vita» l’iniziativa realizzata da Poste Italiane che prevede la destinazione, da parte dei dipendenti, dell’importo equivalente alla
retribuzione di un’ora di lavoro a favore di nove organizzazioni del terzo settore, accreditate a livello nazionale e internazionale con programmi che mirano alla tutela dei diritti dell’infanzia. Tra i diversi progetti sostenuti, si legge in una nota, il
centro diurno «Civicozero», aperto da Save the Children con il sostegno dei dipendenti di Poste Italiane, esprime la possibilità di offrire un luogo di accoglienza a ragazzi e ragazze minorenni e neo-maggiorenni che vivono in condizioni di esclusione sociale, a rischio di criminalità, sfruttamento e abuso. È la porta di accesso agli interventi che garantiscono la mediazione culturale e sociale, il soddisfacimento dei bisogni primari di igiene, la consulenza sanitaria, psicologica e legale, il sostegno alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo.
«Civicozero» rappresenta un intervento concreto che testimonia l’impegno di Poste Italiane a favore dell’integrazione dei ragazzi di differenti nazionalità che vivono in condizioni di estremo disagio in Italia. Poste Italiane promuove dunque un modello di sviluppo sostenibile in grado di coniugare business ed etica. Il Gruppo infatti
investe nella diffusione di una cultura basata sul confronto: un impegno continuo di responsabilità sociale verso la qualità dell’offerta coniugata con i valori di solidarietà e partecipazione.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.