Post pandemia, il bisogno di spazio al centro dei progetti del Liceo Vallone
Si intitola “Interminati spazi e sovrumani silenzi” il progetto del Liceo scientifico e linguistico di Galatina, che presenta agli studenti una proposta intrigante e altamente formativa. Sedici moduli formativi che tenteranno di limitare le “ferite” provocate dalla pandemia e dalla prolungata assenza dei ragazzi dall’ambiente scolastico. Tra le attività spiccano i laboratori di astronomia e di teatro all’aperto: quest'ultimo guiderà gli studenti in un percorso di crescita personale e relazionale
“Interminati spazi e sovrumani silenzi” è il titolo del progetto del Liceo scientifico e linguistico “Antonio Vallone” di Galatina (Lecce), nell’ambito del Piano Scuola Estate 2021. Un titolo decisamente impegnativo, che richiama più un seminario di letteratura filosofia (il titolo richiama un verso della poesia “L’infinito” di Giacomo Leopardi) che un’iniziativa estiva dedicata agli studenti. In verità, in esso è racchiusa la principale motivazione che ha spinto i docenti del liceo pugliese ad armarsi di fantasia e determinazione per presentare ai ragazzi una proposta intrigante e altamente formativa allo stesso tempo.
«Il nostro progetto – sottolinea la dirigente scolastica Maria Rosaria Bottazzo – si sviluppa intorno al bisogno di “spazio” che, tra il 2020 e il 2021, ha attraversato tutti noi. Un periodo che ha sconvolto in particolare le vite dei giovani. In questo modo intendiamo contrapporci anche ai silenzi imposti dal lockdown».
Un lasso di tempo lungo sedici interminabili mesi, che sta determinando disagi di portata ancora non quantificabile. Ed è proprio questa considerazione che ha indotto i docenti e gli studenti del Liceo Vallone ad incontrarsi per condividere lo stesso progetto pedagogico e culturale, confermando la qualità di un’offerta formativa ad alta densità relazionale.
«Per il recupero individuale e collettivo della dimensione spaziale, in funzione della ricerca di nuovi orizzonti, abbiamo previsto 16 moduli formativi, afferenti a 7 diverse connotazioni dello spazio: spazio cosmico, spazio istituzionale, spazio interculturale, spazio introspettivo-relazionale, spazio geografico, spazio virtuale e spazio mentale», spiega Bottazzo. «Con questo progetto intendiamo rigenerare il complesso di risorse materiali e immateriali che, nell’anno scolastico appena concluso, abbiamo mobilitato con il preciso intento di limitare le “ferite” provocate dalla prolungata assenza degli studenti dall’ambiente scolastico. Per conferire efficacia alle azioni da attivare, da un lato abbiamo coinvolto i ragazzi sin dalla fase ideativa-progettuale, e dall’altro abbiamo rilevato i bisogni formativi espliciti e impliciti di tutti gli 852 studenti, declinandoli in tre macro-obiettivi: a) mettere in relazione situazioni direttamente vissute con scenari di dimensione planetaria; b) rigenerare il senso di appartenenza alla comunità scolastica e riscoprirne il valore insostituibile; c) favorire la formazione di una cittadinanza consapevole».
Lo spazio cosmico. Sono previsti due moduli che hanno quale oggetto di attenzione la volta celeste. Il laboratorio di astronomia non poteva che svolgersi nelle ore serali e notturne, e questo è di per sé un fattore nuovo per i ragazzi. «Ci consente di riflettere sul desiderio innato dell’Uomo di stabilire una relazione con l’universo, sentendosi parte di esso», sottolinea la dirigente. «Inoltre, ci permette di acquisire o potenziare le conoscenze disciplinari relative alla geografia astronomica. I ragazzi sono partiti dall’osservazione diretta del cielo, con l’utilizzo del puntatore laser, e dall’utilizzo di uno specifico software di astronomia (Stellarium/Perseus). Stanno utilizzando lenti e specchi per comprendere meglio il funzionamento dei diversi tipi di telescopi per passare ad esaminare costellazioni, pianeti, stelle doppie, ammassi aperti e globulari. L’intero percorso sarà completato dai riferimenti alla mitologia legata alle principali costellazioni: Orione, Corona Boreale, Lira, Cigno. Infine, abbiamo coinvolto l’Amministrazione comunale, che ci ha garantito lo spegnimento dell’illuminazione urbana e iniziative per la condivisione dell’esperienza con tutta la cittadinanza di Galatina».
Lo spazio istituzionale. Questo modulo si qualifica come “Educazione alla cittadinanza” e mira alla rigenerazione, a livello individuale e collettivo, dei valori strutturalmente legati all’interazione con le istituzioni. Sarà scandito da tre visite guidate ad una seduta del Consiglio comunale locale, poi al Palazzo dei Celestini di Lecce (sede della Provincia) e infine un incontro con alcuni rappresentanti della Regione Puglia. Le visite saranno sostenute dai laboratori coordinati da due docenti, uno di Discipline giuridiche e uno di Inglese, anche in funzione di una futura visita a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo.
Lo spazio interculturale. In questo caso sono previsti quattro moduli di lingua straniera finalizzati al potenziamento delle competenze in inglese, francese, spagnolo e tedesco.
Lo spazio introspettivo-relazionale. «Nell’ambito delle attività ludico-creative – spiega Bottazzo – abbiamo ideato un laboratorio teatrale all’aperto, con cui intendiamo aiutare i ragazzi a superare l’isolamento, le timidezze e le paure che si sono innescati durante il primo lockdown e poi amplificati successivamente, minacciando il sereno sviluppo di ciascuno. Obiettivo del modulo è guidare gli studenti in un percorso di crescita personale e relazionale, attraverso il linguaggio del teatro che racchiude in sé più sfere comunicative. I ragazzi sono stati coinvolti anche in attività di yoga ed esercizi di psicomotricità e respirazione».
Lo spazio virtuale. Verso l’area delle Tecniche digitali e conoscenze computazionali si è orientato l’interesse di 149 studenti per i quali sono stati previsti cinque moduli formativi. I primi due sono finalizzati al conseguimento dell’ICDL (International Certification of Digital Literacy); il terzo è incentrato sul coding e sulla programmazione di robot (Nao, Robot EV3, schede Arduino, Elegoo Car) e permetterà agli studenti di maturare strategie di problem posing e problem solving; il quarto è un corso di fotografia e video making: i ragazzi rielaboreranno le loro esperienze e reinterpreteranno gli spazi in cui esse si sono consumate durante il lockdown; il quinto permetterà loro di avvicinarsi all’affascinante mondo dei droni, seppure a livello amatoriale. I cinque moduli potenzieranno la creatività e la produzione digitale. Inoltre, consentiranno di utilizzare in modo consapevole i linguaggi digitali e comprendere le interrelazioni tra spazio fisico, spazio psicologico e spazio virtuale, oltre che conoscere e utilizzare funzioni, parametri e algoritmi anche complessi.
Lo spazio geografico. “Conoscenza del territorio e delle tradizioni locali” è l’ambito del quattordicesimo modulo, sostenuto dall’obiettivo “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”, mutuato dall’Agenda ONU 2030. Mira a far conoscere l’arte e la cultura salentine, valorizzandone le specificità; ma anche a proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del Salento. Sono previste le visite guidate alla Roca Acaya (dalla città aperta alla città fortificata – scambi Oriente-Occidente), nel Basso Salento (i luoghi della cinematografia di Edoardo Winspeare) e nella Grecìa salentina (isola linguistica ellenofona del Salento situata nella Puglia meridionale).
Lo spazio mentale. Nell’ambito “Orientamento” si collocano i due moduli finalizzati alla scelta, da parte degli studenti del 4° e 5° anno, delle facoltà universitarie cui accedere al termine del percorso liceale.
«Al termine – spiega la dirigente scolastica – faremo un’analisi attenta dei feedback che ci daranno i nostri studenti, anche in funzione della riprogettazione del Piano dell’offerta formativa del prossimo triennio.
Un’ultima annotazione, ai margini del progetto sopra descritto. La via che lambisce il liceo Vallone è intitolata all’indimenticabile Don Tonino Bello. Quasi un segno del destino: il lavoro della dirigente e dei docenti di questa scuola di Galatina non poteva che andare nella direzione di un impegno che, superando l’ambito prettamente scolastico, abbraccia la sfera dell’impegno sociale.
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