Welfare
Possenti (Federazione Alzheimer): «Sulle rette delle rsa il Governo faccia chiarezza»
Dopo la sentenza della Corte d'appello di Milano, interviene il segretario della federazione, che chiede più attenzione alle famiglie «già gravate da costi che fanno fatica a pagare»
di Alessio Nisi
La retta della rsa per un malato di Alzheimer è interamente a carico del fondo sanitario o la persona assistita deve pagarne una parte? Già, chi paga? Dopo il polverone alzato dall’ennesimo pronunciamento della magistratura, è il momento di chiedere chiarezza e di metterci un punto. A fronte delle competenze regionali in materia sanitaria, spetta in ogni caso al Governo dettare le linee guida.
La questione sul tavolo è questa: i costi sanitari e socio-sanitari sono distinguibili o meno? Una recente sentenza della Corte d’appello di Milano dice che sono indistinguibili, come aveva stabilito la Corte di Cassazione nel maggio 2023. Altri tribunali, nel tempo, però hanno detto cose diverse.
Ci costerebbe miliardi l’anno
Sul tema VITA ha raccolto il contributo di Francesco Longo, professore alla Bocconi e grande esperto di sistemi sanitari, secondo il quale l’ipotesi che la retta delle rsa per i malati di Alzheimer sia a totale carico del Ssn «è del tutto irrealistica». Ci costerebbe miliardi l’anno.
Ipotesi insostenibile
Luca Degani, presidente di Uneba, ha spiegato QUI che ascrivere al sistema sanitario il costo per tutti i malati di Alzheimer ricoverati in rsa significherebbe stanziare «20 miliardi di euro (pari a un terzo dell’intera spesa nazionale per interventi sanitari, tolta la spesa farmaceutica) per una quota di over 85 corrispondente a meno dell’1% della popolazione. «Un’ipotesi insostenibile», l’ha definita.
La confusione delle famiglie
Che cosa devono fare però le famiglie e come devono interpretare le decisioni della magistratura? «Famiglie», sottolinea Mario Possenti, segretario generale della Federazione Alzheimer Italia, «gravate dai costi delle strutture». La Federazione Alzheimer, associazione di secondo livello, è parte del Tavolo istituito dal Ministero della Salute per l’implementazione e il monitoraggio del Piano Nazionale Demenze.
Sarebbe interessante che il Governo chiedesse un’opinione al Tavolo demenze, che esiste anche per questo
Mario Possenti – segretario generale della Federazione Alzheimer Italia
Avviare un procedimento, i rischi e i costi
«La prima cosa che chiediamo è che ci sia chiarezza. Il Governo dovrebbe farla, tutelando al massimo e magari aggiungendo tutele alle persone con demenza e alle loro famiglie, già in una posizione di svantaggio economico», dice Possenti. «Alle rsa», aggiunge, «non cambia molto se a pagare siano i cittadini o lo Stato».
Un’esigenza di chiarezza che si avvita su alcune costanti. «Le rette sono altissime e le famiglie fanno fatica a pagarle, tanto sono gravanti. Al di là poi del fatto che abbiamo diversi sistemi sanitari regionali, anche le rsa», lamenta Possenti, «hanno le loro responsabilità», in termini di trasparenza delle tariffe e di prestazioni.
Esiste poi, aggiunge, «una difficoltà a comprendere quale sia la parte sanitaria e quale residenziale». In un contesto poi di decisioni giudiziarie non sempre concordanti, «il rischio è che le famiglie possano impegnarsi in un percorso giudiziario molto costoso e dagli esiti incerti».
Il peso sul Servizio sanitario nazionale
Detto questo, anche Possenti si pone il problema della sostenibilità della rimborsabilità dei costi sanitari e di quelli socio-sanitari da parte del Ssn «laddove già lo stesso contribuisce molto poco a quella parte di cura della persona con demenza».
In apertura foto di Pixabay Nel testo foto di www.alzheimer.it
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