Formazione

Portofranco al Meeting di Rimini

Un video e un libro raccontano l’esperienza dell’associazione di aiuto allo studio nata a Milano nel 2000

di Redazione

È nata nel 2000 per creare un luogo di incontro e di aiuto allo studio, ma non ha mai smesso di crescere l’associazione Portofranco fondata da don Giorgio Pontiggia a Milano, visto che dai 130 iscritti del primo anno si è balzati ai 1.500 del 2009, con il 30% di presenza straniera. Un’esperienza che è stata presentata al Meeting di Rimini attraverso un libro e un video ed è diventata anche protagonista di un incontro con il ministro degli Interni Maroni.

«È per il desiderio di cose grandi che tanti insegnanti in pensione e studenti universitari ogni giorno vengono a far studiare i ragazzi. La ragione del nostro incontro con loro è a partire da questo desiderio, al di là di ideologie o diversità», ha spiegato il direttore Alberto Bonfante nel corso della presentazione del libro “La grande occasione: don Giorgio Pontiggia e i ragazzi di Portofranco” che racconta l’origine e gli sviluppi di questa realtà che in questi anni si è allargata a molte altre città italiane.

«Portofranco è nata a Milano nell’ottobre del 2000, quando nel corso di una cena tra alcuni insegnanti emerge il desiderio di creare un luogo in cui poter incontrare i ragazzi a partire da un loro bisogno concreto», ha raccontato Bonfanti. «Per la maggior parte dei ragazzi oggi il bisogno più immediato è quello di superare le difficoltà scolastiche: non solo di essere promossi, ma di sopravvivere a quel disastro delle cinque ore di lezione, spesso così incomprensibili e noiose. Ecco quindi l’idea di aiutarli non solo nello studio, ma nella ricerca per scoprire il senso dello studio, per arrivare magari a sorprendere il piacere ed il gusto della conoscenza, per accorgersi finalmente che non solo “si deve” ma anche “è bello”».

Oggi a Milano, avvalendosi del prezioso apporto di oltre 400 volontari tra adulti e studenti universitari, Portofranco sostiene gratuitamente in un anno scolastico più di 1300 ragazzi delle scuole medie superiori. La sua caratteristica è quella di proporre, oltre allo studio, anche altre attività: la musica, lo sport, incontri… di creare insomma un centro di aggregazione giovanile che potesse realmente andar bene per i ragazzi. Un luogo aperto a tutti, tale da interloquire anche con le istituzioni pubbliche.

Come è nata l’idea di un libro come quello presentato al Meeting di Rimini? «Innanzitutto volevamo creare un documento utile per tutti coloro che stanno intraprendendo o vogliano intraprendere questo tipo di opera, e il testo di don Giorgio che rappresenta il corpo centrale del libro ne costituisce uno strumento irrinunciabile», risponde Bonfanti. «Questo testo, che riporta alcuni incontri tenuti da lui nella sede di Portofranco Varese, descrive in modo sintetico l’idea originale da cui è nato Portofranco e costituisce anche un documento profetico dei suoi sviluppi che  continuano anche dopo la morte di don Giorgio, avvenuta il 19 ottobre 2009, a dimostrazione della genialità dell’intuizione originaria».

Secondo Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, «Portofranco è un esempio da imitare per realizzare modalità analoghe di coinvolgimento gratuito coi ragazzi ovunque in Italia e fuori. Per questo se parte dei soldi stanziati contro l’abbandono scolastico fossero utilizzati per incentivare la nascita e la crescita in chiave sussidiaria di 10, 100, 1000 Portofranco promossi da docenti ed associazioni di concezioni ed orientamenti anche diversi, forse qualche ragazzo in più si salverebbe dal disagio e da una vita con prospettive più incerte e dolorose».

 


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