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Porto Alegre, si apre il Forum

I numeri, i nomi dei relatori, i temi delle sessioni, il calendario dei lavori. Una guida per cominciare a seguire il Forum Sociale in diretta

di Paul Ricard

Tre anni fa si sono guardati in faccia, si sono contati, hanno preso le misure e capito chi erano. Poi c?è stato il 2002, l?anno della diffusione delle resistenza, la progettazione delle alternative, la pianificazione della protesta contro la globalizzazione neoliberista del dopo 11 settembre. La terza fase, che si aprirà oggi (sino al 28 gennaio) in Brasile, per il movimento di Porto Alegre rappresenta il momento della programmazione politica, della formulazione delle strategie, del confronto con il mondo sindacale. Con un obiettivo, concreto: creare una Rete mondiale dei movimenti sociali. Una struttura comune, che sia punto di riferimento e strumento di mobilitazione internazionale per creare un trait d?union tra i forum di tutto il mondo e rafforzare il peso di un movimento che, sempre più, attira l?interesse di partiti e istituzioni. E che, forte di un sempre più largo consenso, si appresta ad aprire una nuova stagione di proteste . La prima si terrà proprio giovedì, quando la cerimonia di apertura del Forum si trasformerà in una marcia per la pace capeggiata da uno striscione che recita: “Contro la militarizzazione e contro la guerra un altro mondo è possibile”.

I temi sul tappeto
Dopo la fase del ?no?, alla guerra, alla liberalizzazione dei mercati, allo sfruttamento indiscriminato delle risorse della Terra, l?ultimo Forum mondiale che si terrà in Brasile (nel 2004 si trasloca in India) si propone di elaborare un documento che sia propositivo. E che formuli una reale alternativa al petrolio, e al conflitto che rischia di innescare in Iraq, che detti i principi per un?economia che controlli il capitale e punti sulla localizzazione, che si batta per il rispetto dei diritti e l?accesso, incondizionato, a scolarizzazione, salute e sicurezza sociale. Cinque le aree tematiche attorno alle quali ruota l?appuntamento 2003: ?Sviluppo sostenibile democratico?, ?Principi e valori, diritti umani, diversità e uguaglianza?, ?Media e cultura?, ?Potere politico, società civile e democrazie?, ?Ordine mondiale democratico, lotta contro la militarizzazione e promozione della pace?.

I numeri
Una scommessa, quella della terza edizione di Porto Alegre, che vedrà centomila persone da 130 Paesi diversi ?puntare? su un nuovo mondo possibile. Una forza, cinque volte più numerosa rispetto alla prima edizione dell?incontro promosso per contrapporsi al forum economico mondiale di Davos , che quest?anno si arricchisce di statunitensi (che con oltre mille iscritti saranno, dopo i brasiliani, i più numerosi) e di un centinaio di giapponesi. Si assottiglia, invece, lo spessore degli italiani (circa cinquecento, contro il migliaio della passata edizione).
Numeri e partecipazioni diverse, come differenti sono le componenti del Forum mondiale. Mille anime impegnate a ?costruire camminando?, come recita il subcomandante Marcos, cercando di evitare di cadere nel vortice che rischia di moltiplicare all?infinito la dialettica a discapito della concretezza.

I relatori
Ad affrontare la sfida saranno, anche quest?anno, nomi di rilievo. Tra i conferenzieri Jean Ziegler, Noam Chomsky, Arundathi Roy, Leonardo Boff, Adolfo Perez Esquivel, Peter Rosset e il regista cinematografico Citto Maselli. Molto atteso l’appello che il presidente Lula rivolgerà alle grandi potenze economiche, agli Stati Uniti e all’Europa, affinché s’impegnino concretamente per aiutare le economie dei Paesi del Terzo mondo e aprano i propri mercati ai prodotti del Sud.

Il programma
Oltre 1700 dibattiti per cambiare il mondo, yanti sono gli appuntamenti in programma a Porto Alegre, dove si discuterà soprattutto di guerra e globalizzazione. Obiettivo: dimostrare che un mondo diverso è possibile.
Conferenze e tavoli di dialogo. Controversie e panel. Ma anche testimonianze, seminari e workshop. Sono in tutto 1710 gli appuntamenti in programma a Porto Alegre dove, dal 23 al 28 gennaio, si svolgerà il terzo Social Forum mondiale. Teatro degli incontri saranno l?università Puc, l?Armazenas do Cais do Porto e il Campo della gioventù.

I primi appuntamenti sono previsti già per oggi, quando i movimenti italiani terranno una riunione nazionale. Ma sarà da venerdì 24 che il calendario degli appuntamenti si fa fitto. Il via ai lavori sarà dato dal discorso del presidente brasiliano Luis Inacio Lula e proseguirà con la conferenza ?Contro la militarizzazione e la guerra? con voci dal Pakistan e dal Senegal. Segue ?Terra, territorio e sovranità alimentari? con il leader del movimento dei Sem terra brasiliani. Sarà poi la volta dei panel su ?Impero, guerra e unilateralismo? e ?Resistenza alla militarizzazione?. Per i tavoli di dialogo, l?appuntamento è per ?Quale globalizzazione e come deve essere governato il mondo? e per ?Globalizzazione, informazione e comunicazione? con la partecipazione di Bernard Cassen di Le monde diplomatiche e Giulietto Chiesa. Greenpeace e i SinCobas si confronteranno invece in ?Nuovi e antichi movimenti sociali?, mentre le strategie di protesta saranno discusse in ?Wto: la strada per Cancun?.

Sabato 25 si parte con ?Dominio delle multinazionali e crisi del sistema finanziario? e si prosegue con ?Fondamentalismo e intolleranza? e con ?Diritti e diversità?. I tavoli di dialogo prevedono invece ?Che alternative esistono di fronte alla crisi del capitalismo e in cosa consiste la crisi finanziaria??. Tra i panel spicca ?Pieno impiego e regolamentazione del lavoro?, con il segretario italiano della Fiom. Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani e il leader dei Disobbedienti Luca Casarini si confronteranno in ?Insorgenza cittadina contro l?ordine stabilito?. Rifondazione comunista parteciperà, con Alfio Nicotra, a ?Ordine mondiale: sovranità e ruolo dei governi e dell?Onu?. La giornata proseguirà con ?Come possiamo assicurare una diversità culturale e linguistica?, con ?Strategie democratiche per risolvere i conflitti internazionali? e con ?Cooperazione democratica: integrazione, multilateralismo e pace?.

Il 26 gennaio Fausto Bertinotti sarà al dialogo su ?Tensioni e rapporti tra movimenti sociali, partiti e istituzioni: come affrontare la questione della democrazia partecipativa??. Il regista italiano Citto Maselli parteciperà alla conferenza su ?Cinema e poliica?, Leonard Boff discuterà di ?Pace e valori?, mentre il direttore di Le Monde diplomatique si occuperà di ?Media e globalizzazione?. Ancora, in programma, ?Per il pieno accesso all?acqua, al cibo, alla terra? e ?Prospettive future dei movimenti?.

Il 27 gennaio, giorno della grande manifestazione contro la guerra, si parlerà di ?Impunità?, mentre Noam Chomsky interverrà in ?Come affrontare l?impero?. Vittorio Agnoletto, invece, sarà a ?L?opposizione alle guerre del XXI secolo, come costruire la pace tra i popoli??.

Le migrazioni
Le migrazioni al centro del forum mondiale che comincia domani
Senza cibo e acqua sempre più sfollati
Vecchie e nuove emergenze, due terzi del pianeta tra 30 anni non potrà più sfamarsi. Oggi, i Paesi cosiddetti in via di sviluppo, ossia quelli più impoveriti del pianeta, ospitano al loro interno l’85,9% della popolazione planetaria che deve vivere con il 23% della ricchezza disponibile, contro il 77% di cui usufruiscono i Paesi industrializzati, quelli per così dire “sviluppati”. Da ciò deriva che oggi sulla terra, 6 abitanti su 7 vivono in condizioni di indigenza e privazione strutturale. Ecco una buona ragione e causa del fenomeno migratorio che da sola, tuttavia, non è più sufficiente per spiegarne le reali motivazioni.
A questo proposito, il Forum social mundial di Porto Alegre che comincia domani e si concluderà martedì 28, propone un’impostazione più corretta della problematica in questione: la migrazione non sarà trattata come fenomeno a sé, riconducibile esclusivamente (o quasi) alla pressione demografica ed alla situazione reddituale di un dato Paese. Al posto di aree tematiche ad hoc, sono previste quelle su: sviluppo democratico e sostenibile e diritti umani. È la mancanza del primo e la violazione dei secondi che causa i fenomeni di emigrazione più consistenti, non più riconducibili quindi “semplicemente” ad un dislivello di benessere economico.
Il Forum Social affronterà nei suoi seminari e nelle sue conferenze, le tematiche causa ed origine dei fenomeni migratori inserendole in un contesto più ampio. Si parlerà, così, di militarizzazione e guerra, che creano rifugiati politici che nel solo 2001, erano, in base ai dati dell’Unhcr, circa 12 milioni (sfollati esclusi). Si dibatterà di terra, territorio e sovranità alimentare: il controllo delle risorse agroalimentari da parte delle multinazionali crea dipendenza economica e politica e quindi getta le basi per lo spopolamento dei territori interessati dal fenomeno in questione. Si discuterà di profughi ambientali: entro i prossimi venti o trent’anni i due terzi della popolazione mondiale potrebbe non avere acqua e cibo a sufficienza, mentre buon parte dei terreni agricoli di oltre cento Paesi sono già a rischio di desertificazione. Ci si confronterà su fondamentalismo ed intolleranza, che spingono tante persone ad abbandonare i propri Paesi per sottrarsi a persecuzioni vere proprie se non, addirittura, alla morte.

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