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Porto Alegre: Non chiamatelo Forum dei no global

Iniziato il Forum sociale mondiale. Le prime foto. Il vescovo della città brasiliana Mons. Dadeus Grings, "Più proposte che proteste"

di Redazione

L’enorme numero di partecipanti (si prevedono 50 mila persone) mostra il grande successo di questo incontro conosciuto come “l’anti-Davos”, dal nome della cittadina svizzera dove si radunavano, in contemporanea, i grandi dell’economia mondiale. L’anno scorso, alla sua prima edizione, i partecipanti dell’FSM erano 16 mila. Impressionano i numeri del Forum di quest’anno: 20 mila delegati iscritti; 3500 organizzazioni fra sindacati, università, organizzazioni non governative da tutto il mondo: Kenya, Filippine, India, Perù, Italia, Messico, Stati Uniti, Francia, Belgio… Le attività sono divise in “spazi tematici”, che saranno discussi attraverso corsi, conferenze, dibattiti, testimonianze. Solo le ONGs coordineranno 600 corsi. Del programma ufficiale fanno parte anche alcune manifestazioni di protesta. Sono già definite data, ora, luogo e obiettivo. Vi sarà anche un Piccolo Forum Sociale Mondiale , a cui partecipano 2 mila bambini, con attività teatrali, show, circo.

Valéria Viana, responsabile del Piccolo Forum, dice che “Se pensiamo a un altro mondo nel futuro, i bambini non possono restare fuori”. La presenza dei giovani – che l’anno scorso erano 3500 – è cresciuta fino a 10 mila presenze. Per accoglierli, è stato strutturato il Campeggio della Gioventù, nella Praça da Harmonia, al centro di Porto Alegre.

Qui si realizzeranno pure eventi paralleli a quelli del Forum, che affronteranno temi sulla partecipazione dei giovane nella costruzione del “nuovo mondo”. L’arcivescovo di Porto Alegre, Mons. Dadeus Grings, è insieme timoroso e ottimistai ha dichiarato a Fides che “il Forum è uno spazio di dialogo sui problemi dell’attualità”, e la sua arcidiocesi “è privilegiata per essere un luogo di apertura per nuove idee”. Ma mons. Grings ha sottolineato l’urgenza che si giunga alla “globalizzazione della solidarietà”, come auspicato dal Papa. Egli ha fatto notare che molte persone partecipano al Forum solo per protestare. Il Forum, egli ha detto, “ha un carattere molto più ampio del movimento “no-global”. É necessario creare soluzioni e non problemi. E anche se l’evento possiede forti connotazioni ideologiche, non possiamo smettere di dialogare. C’è bisogno di pazienza”. Mons. Dadeus Grings ha anche inviato un messaggio alla popolazione di Porto Alegre, per preparare gli abitanti ad affrontare la situazione. “Il Forum , si dice nel messaggio, cercherà di scoprire soluzioni valide per i problemi attuali. Merita il nostro appoggio e sforzo comune”. In questo senso, continua, le persone non devono avere “preconcetti o risentimenti” e devono ricordare che “la Chiesa presenta la sua Dottrina Sociale come un valido contributo per la ricerca di nuove prospettive per i nostri tempi. Mette la persona al centro delle attenzioni. E colloca nel principio di sussidiarietà la chiave per la soluzione dei problemi sociali”. L’arcivescovo ricorda poi che “la vita umana non si riduce né alla dimensione economica né a quella sociale. L’essere umano è dotato di una dignità personale inalienabile. Non può essere ridotto ad un meccanismo dell’ingranaggio sociale”.
È necessario valorizzare la dimensione trascendente dell’uomo, per non “ridurre l’essere umano alla dimensione temporale, mettendolo allo stesso livello degli altri esseri viventi, che mancano di ragione. Senza Dio, l’uomo si sente perso ed alienato”. La Chiesa Cattolica brasiliana partecipa ufficialmente al Forum con un gruppo di 10 Delegati della Conferenza Nazionale dei Vescovi (CNBB). Il gruppo è coordinato dal Presidente della CNBB, mons. Jayme Chemello, insieme ad altri vescovi e consulenti. Sono già previsti interventi ufficiali su questioni sociali ed economiche, sul dialogo inter-religioso e sul contributo delle religioni alla pace.

Anche la Caritas Brasiliana partecipa al Forum con 18 rappresentanti, e offrirà dibattiti su tre temi: economia popolare solidale, debito estero; politiche sociali. La Caritas di São Paulo presenterà il “Lusso dei rifiuti”, un progetto sociale che coinvolge i poveri nella raccolta e nel riciclaggio dei rifiuti (carta, vetro, ecc.) Al Forum saranno presenti una lunga lista di personalità: Pérez Esquivel (Argentina), Nobel per la Pace del 1980; Dita Sari (Indonesia) attivista per i diritti umani; José Saramago (Portogallo) scrittore; Noam Chomsky (USA) professore al MIT; Rigoberta Menchu (Guatemala), premio Nobel per la Pace nel 1992; Tariq Ali (Pakistan), giornalista ed attivista per la democrazia in Pakistan.
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