Mondo

Porto Alegre: Ignacio Ramonet, con la verita’ vinceremo

Ignacio Ramonet a Porto Alegre nel seminario su "Democratizzare le comunicazioni e i media"

di Roberto Bosio

PORTO ALEGRE – Ignacio Ramonet, direttore di Le Monde diplomatique, propone una “ecologia della comunicazione” in contrapposizione alla contaminazione dei media effettuata dai poteri globalizzati, che con la forza delle ripetizioni trasformano la verita’ in bugia, e la bugia in verita’. Come quando dipingono alternativamente i paesi del Sud come un paradiso – centrando la loro attenzione sulle attrazioni turistiche – o un inferno – quando i telegiornali si occupano invece dei disastri naturali, genocidi, guerre civili o golpe militari.
Un altro esempio: dopo l’11 settembre i media multinazionali adottano il discorso uniforme che c’erano ceceni tra i talebani, senza nemmeno investigare in Afghanistan: non ci sono ceceni imprigionati in questo paese o nella prigione di Guantanamo a Cuba.
L’informazione provenienti dalle fonti indipendenti e dalla societa’ civile contribuisce a “decontaminare”, ma deve essere rigorosa e precisa per non finire per essere manipolata dall'”Establishment”. Esempi di cattiva contro-informazione sono le storie disseminate su internet sul fatto che nessun israeliano sarebbe tra le vittime del World Trade Center, o il fatto che la CNN avrebbe usato immagini del 1992 per mostrare le scene di giubilo dei palestinesi dopo gli attentati dell’11 settembre.
Nel mondo globalizzato le nuove tecnologie hanno incrementato il numero dei media, ma il loro possesso e’ concentrato nelle mani di una minoranza, con interessi comuni. Il risultato puo’ essere solo la disinformazione.
Negli Stati Uniti, i 5 consorzi maggiori controllano praticamente tutti network radio-televisivi. Per capire se la struttura dei media e’ democratica, non bisogna guardare al numero dei canali, ma alla diversita’ delle fonti e dei proprietari.
La tendenza attuale e’ quella di produrre informazioni libere (“free news”), attraverso la televisione, radio e anche i giornali, ma in realta’ “le compagnie non stanno vendendo informazioni ai cittadini, ma stanno vendendo i cittadini ai pubblicitari”. Questo canale, completamente gratuito e aperto a tutti, serve per narcotizzare le persone. Esiste poi un secondo binario, molto costoso e riservato ad elite, e alle aree e conomiche e politiche che contano. E’ evidente, ha concluso, che le “vere” notizie passano solo su questo canale e non arrivano mai alla societa’.
E’ anche per questo che Ramonet ha proposto la creazione di un Osservatorio internazionale della comunicazione, e la costituzione di un gruppo di lavoro che stenda lo Statuto grazie al quale potra’ essere costituito l’Osservatorio.

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