Non profit
Porte aperte alla società civile
E' in corso a Roma il vertice dei movimenti civili di tutto il mondo: 285 associazioni di 37 paesi. Che saranno anche ascoltate al summit dell'Aquila
La società civile irrompe nell’agenda del G8. Da dentro. Dopo anni di contro-manifestazioni, di dissenso pubblico alle iniziative “dall’alto” dei potenti della terra, a luglio all’Aquila sarò la volta buona: un gruppo di delegati del variegato mondo dei movimenti sarà ricevuto dagli otto leader mondiali. La notizia arriva direttamente dal Civil G8, la due giorni di incontri sul tema che si tiene lunedì 4 e martedì 5 maggio in Campidoglio a Roma, alla presenza di ben 258 enti della società civile di 37 paesi diversi, le istituzioni italiane e i nove Sherpa (i responsabili del processo di preparazione al vertice annuale: uno per ogni paese del G8 più quello dell’Onu). «Mi impegno a chiedere a Berlusconi di tenere un incontro ufficiale tra i rappresentanti del Civil G8 e i Grandi: le associazioni qui riunite devono far sentire la propria voce e devono fissare le loro proposte in pochi grandi punti da portare all’attenzione del G8», ha dichiarato ai presenti il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Bisogna ridare speranza ai popoli della Terra che sono stati sfruttati e poi abbandonati, in questo senso i vertici mondiali dovrebbero insistere sui temi della sussidarietà, partecipazione e reciprocità».
Una scelta condivisa quella di partecipare ai lavori? Sembra di sì. «Finalmente ci siamo. È la naturale conclusione di un percorso iniziato anni fa da quella parte della società civile che, pur non condividendo molte delle scelte dei Grandi, hanno sempre voluto interloquire con loro per ricercare soluzioni e proposte condivise», spiega a Vita Sergio Marelli, in qualità di presidente della Gcap, la Coalizione italiana contro la povertà, composta da 70 enti non profit e che proprio in occasione del Civil G8 ha lanciato una petizione e diffuso il documento “Le sfide globali e le proposte della società civile italiana” (disponibile a lato). «In mezzo ai tanti personaggi “famosi” presenti ai vari G8, direi che la nostra rappresentanza è oggi più che mai credibile», continua Marelli, «ci presenteremo con poche proposte ma precise, su almeno quattro temi di importanza prioritaria (che sono anche i quattro tavoli tematici del Civil G8, ndr): i beni comuni, come la sanità, l’educazione, l’acqua; i cambiamenti climatici; l’agricoltura e la sovranità alimentare; la global governance».
Dal Civil G8 arriva anche un altro monito ai Grandi sulla crisi in atto a livello mondiale: «Siamo arrivati a questo punto perchè fino a poco tempo fa pochi attori hanno deciso per tutta la popolazione mondiale: una ricetta che oggi non va bene, e che va cambiata», prosegue Marelli, «per una crisi globale ci vuole un approccio globale, ovvero tutti gli attori, società civile in primis, devono essere coinvolti nei processi decisionali».
Se il primo giorno del Civil G8 ha riguardato l’approfondimento dei tavoli tematici, la giornata di oggi sarà dedicata all’esposizione di quanto prodotto agli Sherpa. L’obiettivo è arrivare al summit di luglio pronti a fare breccia nelle decisioni finali. «L’agenda della nostra presidenza del G8 è dominata da due grandi temi: quello dello sviluppo sostenibile e quello della sicurezza, temi che intendiamo affrontare tenendo in debito conto le molteplici dimensioni che li caratterizzano», ha detto in una nota ai presenti a Roma il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini. Ovvero, «favorire lo sviluppo sostenibile vuol dire dare voce ai problemi delle popolazioni più povere e più vulnerabili, tenere alta l’attenzione della comunità internazionale sulle questioni economiche e sociali legate al sottosviluppo, comprese le questioni relative alle pari oppurtunità, e porre al centro delle nostre riflessioni la dimensione umana della crisi economica mondiale e la solidarietà tra i popoli». Un’agenda che ricalca quella della società civile. Che ha esperienza da vendere.
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