Non profit

Porte aperte alla cooperazione decentrata

Oggi l'Assise a Bruxelles. Un numero speciale di Vita

di Giuseppe Frangi

Bruxelles apre le porte alla cooperazione decentrata. Oggi il Comitato delle regioni organizza un’assise che è significativa sin dal titolo: Local and regional authorities: fully fledged actors in EU development policy. È un passaggio importante perché regioni e altri attori locali per la prima volta vengono pienamente riconosciuti e con loro viene aperto un confronto all’interno delle strategie di cooperazione e delle politiche di sviluppo dell’Unione europea, per favorire un coordinamento delle iniziative Ue. Ci si può chiedere perché Bruxelles abbia ritenuto strategico fare un passo di questo tipo. E gli interventi che pubblichiamo nelle prossime pagine credo forniscano le risposte giuste. Proviamo a riassumerli. La cooperazione decentrata mobilita e valorizza il locale. Lo mobilita nel senso che questi progetti nascono facendo leva sull’iniziativa di ong e associazioni molto radicate nei rispettivi territori. Lo valorizza, perché i destinatari dei progetti sono nella gran parte dei casi loro stessi comunità. Come lascia intendere il presidente del Comitato delle regioni, Luc van Den Brande, nell’intervista che pubblichiamo la cooperazione decentrata ha il valore aggiunto della vicinanza alle popolazioni, della partnership tra territorio e territorio. Nel senso che porta la cultura della cooperazione nelle proprie comunità ed è più vicina a intercettare i bisogni delle popolazioni nei paesi in via di sviluppo. L’Europa infatti, per le scelte attuate negli ultimi anni di intervenire con gli aiuti budgetari, ha reso meno agevole il rapporto con gli attori locali. Se da un lato la preoccupazione di rendere la cooperazione meno frammentata è comprensibile, dall’altro lato si può anche dire che l’Europa ha bisogno della cooperazione decentrata, proprio per recuperare questo rapporto diretto con i destinatari ultimi degli aiuti. In cambio di questo riconoscimento bisognerà che Bruxelles faccia uno sforzo credibile per facilitare l’accesso delle autorità locali ai fondi europei, soprattutto grazie a una semplificazione delle procedure e a una più trasparente circolazione delle informazioni.Per questi motivi Vita non profit magazine, settimanale che è voce della società civile italiana ma che da qualche anno ha voluto costruire una piattaforma di informazione continentale con il sito Vitaeurope.org e intercontinentale con afronline.org, ha voluto dedicare questo numero speciale all’appuntamento del 2 dicembre. Un appuntamento che crediamo sia l’inizio di nuovi e costruttivi processi di cooperazione.

Vita ha dedicato un numero speciale in inglese per le Assisi della Cooperazione decentrata. Qui pui scaricarlo


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