Sostenibilità

Portabilità gratuita, percorso a ostacoli. La parola definitiva nella Finanziaria

Consumers'magazine/ Trasferire senza spese il proprio mutuo da una banca all’altra, alla ricerca delle condizioni più favorevoli. È la cosiddetta “portabilità” dei mutui

di Redazione

di Piero Pacchioli

Trasferire senza spese il proprio mutuo da una banca all?altra, alla ricerca delle condizioni più favorevoli. È la cosiddetta ?portabilità? dei mutui, introdotta con l?art. 8 della legge 40 del 2007 (legge Bersani). Prima di questa legge la portabilità era comunque possibile in teoria ma il consumatore si trovava a dover affrontare una serie di formalità e di spese che rendevano, nei fatti, economicamente sfavorevole l?operazione.

Come conseguenza, quindi, i trasferimenti di mutui erano rarissimi, con evidente danno per i consumatori che si trovavano ad operare in un mercato privo di concorrenza. Se non era possibile cambiare banca, infatti, le banche non avevano alcun interesse a praticare condizioni migliorative per attirare la clientela.

Per ?liberalizzare? il settore, il governo ha quindi cercato di incentivare la portabilità dei mutui agendo proprio sull?aspetto delle spese, stabilendo che: «È nullo ogni patto, anche posteriore alla stipulazione del contratto, con il quale si impedisca o si renda oneroso per il debitore l?esercizio della facoltà di surrogazione», aggiungendo inoltre che l?operazione «non comporta il venir meno dei benefici fiscali».

La norma appare chiara e suscettibile di immediata applicazione. Le banche, però, non hanno inteso altrettanto chiaramente la normativa e non si sono attivate per eliminare i costi. A fronte delle insistenti pressioni delle associazioni dei consumatori, l?Abi ha approvato uno schema di procedura, in accordo con il Consiglio nazionale del notariato, per raccomandare a tutti gli istituti di adeguarsi alle disposizioni di legge. Il testo dell?accordo però non scioglie ancora tutti i problemi legati alla reale possibilità di consentire al consumatore l?azzeramento delle spese. Perplessità in questo senso si leggono nella segnalazione che l?Antitrust ha inviato al ministero dello Sviluppo economico nella quale si pongono alcuni dubbi circa la reale utilità di tale accordo per i consumatori.

In questi giorni Abi e Autorità hanno istituito un gruppo di lavoro congiunto per arrivare ad una soluzione che assicuri la piena concorrenza fra le aziende bancarie.

Proprio per cercare di risolvere tutti i possibili dubbi interpretativi sulla novità introdotta da Bersani, la portabilità è stata oggetto di un emendamento in Finanziaria che chiarisce definitivamente i termini dell?obbligo delle banche.
L?emendamento stabilisce che la portabilità «comporta il trasferimento del contratto di mutuo esistente, alle condizioni stipulate tra il cliente e la banca subentrante, con l?esclusione di penali o altri oneri, di qualsiasi natura. Non possono essere imposte al cliente spese o commissioni per la concessione del nuovo mutuo, per l?istruttoria e per gli accertamenti catastali, che si svolgono secondo procedure di collaborazione interbancaria improntate a criteri di massima riduzione dei tempi, degli adempimenti e dei costi connessi».

Al momento di andare in stampa l?approvazione dell?emendamento non era ancora definitiva, ma assai probabile.
Se sarà merito dell?emendamento o dell?accordo siglato tra Abi e Antitrust poco importa, l?importante è che lo spirito della legge Bersani non sia snaturato e che i consumatori possano scegliere senza spese di trasferire il proprio mutuo ed ottenere condizioni più favorevoli.

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