Cultura

Pordenone, sanatoria-bufala per gli irregolari.

La segnalazione è partita nei mesi scorsi ed è passata attraverso la rete di amicizie e parentele degli immigrati in tutta la Penisola. Così a Pordenone sono arrivati centinaia di domande di regolariz

di Redazione

Basta poco a ravvivare le speranze di chi vive da irregolare. E così sull’onda di una diceria o di una voce centinaia di stranieri si sono messi in viaggio fino alla lontana provincia del Friuli pur di mettersi regola. Era una bufala: nessuna sanatoria, nessun permesso. E invece per qualcuno è scattato l’arresto o addirittura l’espulsione.

A smascherare l’ennesima sanatoria-bufala è stata la Prefettura di Pordenone, allarmata per l’inusuale impennata di domande di permesso di soggiorno presentate negli uffici postali della provincia. «I conti non tornavano, negli ultimi mesi c’era stato un incremento quasi del 90% delle domande rispetto alla media e inoltre facevano per lo più riferimento a cittadini nigeriani, ghanesi o sudanesi. Allora abbiamo deciso di fare dei controlli per capire chi stava effettivamente presentando queste domande”» spiegano in Prefettura.

Così, ristretti da una trentina a tre gli uffici postali abilitati in tutta provincia (in modo da concentrare l’azione delle forze dell’ordine) sono iniziati i controlli di poliziotti, finanzieri e carabinieri su chi consegnava le domande, scoprendo che nella maggiorparte dei casi si trattava di clandestini. Per un centinaio di malcapitati è arrivata inevitabilmente l’espulsione, mentre in cinque casi è scattato l’arresto perché in passato agli interessati era stato già dato un foglio di via.

Intanto a Pordenone continuano i controlli. «La situazione sembra tornata alla normalità ma teniamo la guardia alta» , spiegano in Prefettura, dove però precisano: «Non possiamo ancora parlare di una truffa, per ora ci risulta solo che tantissimi cittadini stranieri senza permesso di soggiorno, male informati, hanno presentato domanda credendo che ci fosse una sanatoria».

E’ indubbio però che qualcuno abbia lucrato sull’ingenuità degli immigrati. Molti ad esempio hanno acquistato il kit per compilare la domanda di permesso al prezzo di 500 euro. Una storia di sciacalaggio sulla pelle dei più deboli.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.