Sostenibilità
Ponte Stretto: WWF, nessun contributo dalla UE
Il Parlamento europeo ha inoltre chiesto un rigoroso rispetto dellambiente per tutte le opere del TEN
?Vittoria di Pirro sulle TEN per il Governo italiano, che non potrà vantare contributi speciali dall?Unione. Bene che l?Europa chieda il rigoroso rispetto della normativa ambientale nell?implementazione dei progetti degli assi continentali?.
Questo il commento di Stefano Lenzi, responsabile dell?Ufficio istituzionale e legislativo del WWF Italia, sul voto di Strasburgo, riguardo al quale aggiunge: ?Sul piano tecnico e istituzionale, per l?inserimento del Ponte sullo Stretto di Messina nella lista TEN (Reti di trasporto transeuropee), il ponte comunque non è nella quick start list (lista di avviamento rapido) e quindi non godrà di corsie preferenziali o contributi speciali europei. Le politiche governative sono sempre meno gradite in ampi settori dell?Assemblea europea. Infatti, il contributo europeo per il ponte non sarà superiore al 10% per un?opera il cui costo è stato valutato in 6 miliardi di euro. Qualcuno dovrà anche spiegare come si concili la priorità data alle Autostrade del Mare Sud Est e Sud Ovest, e quindi al cabotaggio, con l?ipotetica costruzione di un ponte che per essere redditizio dovrebbe incassare i pedaggi di 100 mila veicoli al giorno (quando al 2032 l?advisor prevedeva 18.000 transiti giornalieri) e smantellare il traghettamento. Il Governo italiano, dopo il clamoroso voto dell?11 marzo che aveva cancellato l?opera (caso unico in Europa), incassa il risultato, ma anche l?opposizione di 181 europarlamentari, dalla sinistra ai Verdi, sino ad ampi settori dei liberali europei, che non considerano quest?opera prioritaria in ambito continentale?.
Il WWF Italia sottolinea, sempre con riguardo al Ponte, come la fretta e la superficialità con cui i 15 paesi membri hanno esaminato e votato la lista TEN non abbia portato ad approfondire, secondo gli stessi criteri stabiliti dalla Commissione Europea, tutti gli aspetti di im/maturità del progetto dal punto di vista realizzativo, finanziario e ambientale, essenziali per l?inserimento nella lista TEN. Infatti, il Ponte ha notevoli difficoltà realizzative (per la costruzione in zona ad elevata sismicità di una struttura a doppio impalcato a campata unica di 3.3 km di lunghezza), non presenta una quadro affidabile dell?impatto ambientale (a tale proposito la Delibera CIPE che fornisce il giudizio di compatibilità è impugnata in Italia di fronte alla giustizia amministrativa), non è sostenuto da un calcolo costi/benefici a da uno studio di fattibilità finanziaria valutabili (ad oggi sono ?garantiti? solo i 2.5 miliardi di euro dell?apporto Fintecna al capitale sociale della Stretto di Messina SpA sui 6 miliardi di euro stimati).
Importante è poi per il WWF, che insieme ad altre associazioni internazionali ha condotto un?incessante azione di lobby, che nel corpo legislativo delle linee guida della TEN siano state accolte quelle modifiche indotte dal voto dell?11 marzo che nell?implementazione delle reti transeuropee richiedono: la scelta delle modalità di trasporto a minor impatto, la forte interrelazione dei progetti con gli aspetti sociali, economici e ambientali, il rispetto rigoroso delle normative comunitarie (V.I.A., Habitat e Uccelli).
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