Non profit

Ponte di solidarietà tra i bambini diabetici italiani e i piccoli Sheguè

Presentato un volume con disegni di piccoli diabetici che contribuirà alla realizzazione di un centro di accoglienza per i bambini di strada del Congo

di Benedetta Verrini

E’ stato presentato a Roma, nell’ambito di un evento organizzato da Novo Nordisk (la multinazionale farmaceutica che è la principale produttrice di insulina al mondo), il Catalogo Electa ?Il diabete lo vedo così. Un racconto per i piccoli Sheguè?, che raccoglie oltre 220 disegni realizzati da 2.000 bambini dei Centri di Diabetologia Pediatrica italiani. Il volume contribuisce alla realizzazione di un centro di accoglienza per i bambini di strada del Congo nell’ambito del progetto ?Un tetto per gli Sheguè? ed è realizzato da Novo Nordisk per l’UNICEF. Il Catalogo, il cui coordinamento editoriale è stato affidato al Prof. Domenico De Masi, docente di Sociologia presso l’Università La Sapienza di Roma, contiene i contributi di quattro illustri autori – Marcello D’Orta, giornalista e scrittore, Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, Donata Francescato, psicologa clinica, Lina Wertmuller, regista cinematografica di fama internazionale – che hanno osservato i disegni e riportato le loro riflessioni. ‘Un tetto per gli Shegué’ è un progetto particolare, perché l’aiuto agli oltre 20mila bambini senza dimora del Congo arriva dai bambini diabetici italiani. I piccoli pazienti di 67 Centri di Diabetologia Pediatrica sono stati coinvolti in un progetto ludico-educativo ed hanno realizzato disegni per testimoniare amicizia e solidarietà agli Shegué, illustrando la propria vita e la propria malattia. Ogni disegno rappresenta un mattoncino ?virtuale? del nuovo centro di accoglienza. L’iniziativa, fortemente voluta da Novo Nordisk nell’ambito della propria politica di responsabilità sociale, è stata realizzata in partnership con l’UNICEF – Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia – e con il patrocinio della S.I.E.D.P. – Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica. ?Per Novo Nordisk è un grande privilegio lavorare a questo progetto dell’UNICEF – ha commentato Dott. Sergio Lai, Country Manager di Novo Nordisk in Italia – perché questa partnership premia l’impegno sociale e il comportamento etico che da sempre caratterizza la nostra azienda. E’ inoltre l’espressione della sensibilità e dell’attenzione che Novo Nordisk e i Centri di Diabetologia Pediatrica dedicano alla qualità della vita dei piccoli pazienti affetti da diabete?. Il volume è infatti il prodotto finale di un percorso educativo e di coinvolgimento dei bambini assistiti presso i Centri di Diabetologia Pediatrica sul territorio ed ha un profondo valore etico ed educativo: oltre ad essere uno strumento di solidarietà dei bambini italiani nei confronti dei bambini congolesi, è un importante strumento di coinvolgimento psicologico dei bambini affetti da diabete. ?In un disegno per un bambino c’è molto più di quanto la maggior parte degli adulti sappia vedere?, ha affermato il Prof. Giovanni Micali, UNICEF Italia – ?disegnando, i bambini che hanno sofferto un trauma esprimono la loro angoscia e il loro desiderio di tornare a vivere, e spesso è proprio da una matita colorata che iniziano i percorsi di recupero per le piccole vittime di un conflitto armato o di un disastro naturale?. L’incontro di Roma, intitolato “Diabete e Giovani: patologia, disagio psicologico e responsabilità sociale”, ha rappresentato anche l’occasione per fare il punto sulla situazione del diabete giovanile o di tipo 1. In Italia si stima che il numero di bambini affetti da questa patologia sia superiore ai 10mila. Negli ultimi anni il fenomeno risulta in costante aumento: il trend di crescita stimato è del 3% annuo con un aumento dell’incidenza della patologia soprattutto nelle fasce di età comprese fra 0 – 4 anni e 5 – 7 anni. Si registra infatti un anticipo nell’età di esordio della malattia. La terapia con insulina permette, nella maggioranza dei casi, di correggere rapidamente le alterazioni metaboliche e riportare il bambino in uno stato di pieno benessere. Il bambino e l’adolescente devono assumere insulina quotidianamente anche più volte al giorno per raggiungere livelli glicemici e metabolici soddisfacenti. Alla terapia deve affiancarsi tuttavia un’attenzione alla qualità della vita complessiva del bambino, al suo disagio emozionale e al suo sereno inserimento nel contesto sociale. ?E’ ormai universalmente riconosciuto che nel trattamento dei bambini diabetici la terapia farmacologica debba essere affiancata da attività di coinvolgimento emotivo e psicologico del bambino attraverso l’organizzazione di attività collaterali. Progetti come questo sono importanti proprio perché consentono ai bambini di esprimere la propria sensibilità e vivere più serenamente il diabete – ha concluso il Prof. Gianni Bona, Presidente della S.I.E.D.P. – Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica.

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