Non profit
Polverini: «il Lazio resterà ogm free»
La candidata del centro destra lo promette a Mario Capanna
di Redazione
“Caro Presidente, le comunico che è mia intenzione impegnarmi, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria, a mantenere la Regione Lazio tra quelle che si sono dichiarate OGM free”. Così Renata Polverini, candidata del centro-destra alla Presidenza della Regione Lazio, risponde a Mario Capanna, Presidente della Fondazione Diritti Genetici, che in una lettera inviata nelle scorse settimane alle due candidate presidenti aveva chiesto loro di chiarire se, in caso di elezione, avrebbero mantenuto o meno la regione Lazio territorio Ogm-free.
Nella sua lettera a Renata Polverini ed Emma Bonino, Capanna aveva scritto: “Sono 14 le Regioni italiane dichiaratesi libere da Ogm, insieme a 3 mila Comuni, tra cui quello di Roma, che ha il territorio agricolo più vasto fra i Comuni italiani. Di quella scelta la Regione Lazio è stata fra le antesignane, avendo approvato, fra l’altro, una legge, fra le più moderne e rigorose, in materia agroalimentare, a tutela dei prodotti tipici e tradizionali del proprio territorio, con conseguente esclusione di coltivazioni gm (…) La Fondazione Diritti Genetici chiede pertanto a ciascuna candidata di dire con chiarezza se, in caso di elezione, si impegna fin d’ora a mantenere e consolidare la Regione Lazio come territorio Ogmfree.”
“L’agricoltura del Lazio è talmente ricca di unicità e genuinità agroalimentari – scrive la Polverini nella sua lettera di risposta – che la rendono una regione tra le più importanti d’Italia e d’Europa, un patrimonio che va valorizzato e custodito senza rischio di erosioni e contaminazioni transgeniche”.
“Sono consapevole – continua la candidata alla presidenza della Regione Lazio – che oltre ai rischi ambientali e per la salute, valutabili attraverso la ricerca scientifica, l’introduzione di organismi geneticamente modificati (in particolare nel settore agroalimentare) può avere potenziali conseguenze negative sullo sviluppo delle aree ad economia agricola in cui vengono coltivati, sia dal punto di vista dell’ecosistema, che da punto di vista socio-economico”.
“Credo, altresì – conclude – che sia anche giusto che la ricerca scientifica non vada fermata e che possa e debba fare le sue sperimentazioni, ma solo in ambiti definiti e circoscritti, con la totale sicurezza di assenza di contaminazione e senza mettere a rischio la salute dei consumatori”.
Nessuna risposta è invece ancora pervenuta dalla candidata del centro-sinistra Emma Bonino.
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