Cultura

Polvere? Metafora etica e storia dell’umanità

Recensione del libro "Polvere" (Garzanti, 18,08 euro) di Joseph A. Amato di Domenico Stolfi

di Redazione

Davvero curioso questo Polvere (Garzanti, 18,08 euro) di Joseph A. Amato. Un libriccino che racconta una storia in apparenza poco accattivante, la storia della polvere, la sporcizia per antonomasia. Perché mai questo pulviscolo impalpabile, che i latini chiamavano pollen, dovrebbe interessare noi, lettori di oggi, che della polvere conosciamo pregi e difetti? Se la percezione dell?infinitamente piccolo fu modificata dall?avvento del microscopio e completata dalle scoperte della fisica nucleare, il ruolo della polvere nella vita dell?uomo non appare affatto sminuito. «Polvere eri e polvere tornerai» tuona il Dio dell?Antico Testamento al primo uomo appena creato dal fango. E di polvere è pieno il cosmo, l?aere respirabile e quello irrespirabile ma, più terra terra, anche il business dell?odierna cosmesi, ciprie in testa, sarebbe inesistente senza l?apporto della preziosa sabbiolina. Nella polvere si annidano germi nocivi e batteri benefici, muffe dai nomi impronunciabili e temibili diossine: la polvere, in effetti, racconta un po? di storia dell?umanità e si fa metafora etica e ontologica. Il libro di Amato è anche il racconto di una sfida, quella tra ciò che sappiamo esistere anche se non lo vediamo, e ciò che vediamo con la fantasia anche se non esiste. In questa sfida certamente la razionalità ha la meglio, ma l?immagine del minuscolo resterà sempre legata alla polvere; magari a quella inafferrabile, che danza nei raggi di luce e che i bambini chiamano ?polvere di sole?.

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