Salute
Polledri: «Dedichiamo la legge a Melazzini»
La proposta del deputato leghista, contro il rischio che la sedazione profonda si trasformi in eutanasia
Dedicare la nuova legge sulle cure palliative a Mario Melazzini, medico, malato di Sla e presidente dell’associazione Aisla. È la proposta avanzata ieri nell’aula della Camera da Massimo Polledri, deputato della Lega Nord.
L’Aula di Montecitorio ha avviato ieri l’esame del testo sul diritto alle cure palliative e istituzione della rete nazionale di cure palliative e Polledri è stato tra i molti che sono intervenuti. Plledri, come già Paola Binetti (Pd) prima di lui ha sottolineato lo stretto nesso esistente fra il tema delle cure palliative e quello delle dicharazini anticipate di trattamento: «Forse quella delle cure palliative è una pagina meno nota, forse mediaticamente è un po’ più nota l’altra battaglia, quella dello scontro sul testamento biologico», ha detto Polledri. «Oggi in bioetica si parla di qualità della vita, è un termine essenziale. Vi è uno schieramento ed un’interpretazione pro choice che parla di qualità della vita, riferendola all’individuo singolo, per cui è l’individuo che interpreta soggettivamente questa qualità di vita e, in determinate condizioni, può derivarne l’equazione che la vita è indegna di essere vissuta. Vi è un’altra parte che sostiene che non esiste la possibilità di poter diminuire la qualità della vita, in quanto è un dato non a disposizione dell’individuo, ma che viene dall’esterno e che, naturalmente, in quanto non nelle proprie disponibilità, non può essere messo in discussione; pertanto può essere altrettanto degna la vita del moribondo. Il bivio rimane, come anche la necessità di interpretare le cure palliative in modo corretto».
La Binetti ha parlato di «un nuovo, importante rischio che sembra profilarsi all’orizzonte. La nuova frontiera dell’eutanasia potrebbe diventare la sedazione profonda», mentre Polledri ha citato l’esempio olandese, con lo studio di Fenigsen, Dutch euthanasia: the new government ordered study, Summer 2004: «dal 2002, ovvero da quando esiste una legislazione che ha introdotto l’eutanasia in Olanda, si è riscontrata una diminuzione dell’intensità delle cure palliative». E così ha continuato: «Si tratta di una legge che si pone su un bivio culturale, questo è sicuro, ma credo che la malattia, in qualche modo, abbia la possibilità di insegnare. Vorrei dedicare questa legge ad un collega e amico, Mario Melazzini, un medico, che ricordava anche come di cure palliative si parli poco: fa più scalpore una richiesta di morire piuttosto che una richiesta di vivere». Polledri ha ance ricordato ai colleghi onorevoli la petizione “Liberi di vivere”, promossa da Melazzini, che ha raccolto oltre 24mila firme.
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