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Polizia: presentata pdl per educarla alla nonviolenza

Il provvedimento da martedi' prossimo sara' all'esame della commissione Affari Costituzionali del Senato

di Gabriella Meroni

Introdurre nella formazione delle forze di polizia il principio della non-violenza. E’ questo, in sintesi, l’obiettivo della proposta di legge presentata oggi in una conferenza stampa alla Camera da Achille Occhetto (primo firmatario), Alfiero Grandi (DS), Paolo Cento (Verdi), Alfonso Gianni (Prc), Vittorio Agnoletto leader del movimento no-global e Claudio Giardullo segretario Silp-Cgil.

Il provvedimento, che da martedi’ prossimo sara’ all’esame della commissione Affari Costituzionali del Senato, porta la firma di 36 parlamentari del centrosinistra e punta ad introdurre nuovi metodi didattici nella formazione di chi deve tutelare la sicurezza e mantenere l’ordine pubblico. ”Dopo i drammatici episodi di Genova e di Napoli e in vista di appuntamenti importanti come ad esempio il vertice della Fao di Roma – spiega Alfiero Grandi (Ds) – ci e’ sembrato giusto richiamare l’attenzione sulla preparazione delle forze di polizia. Affinche’ siano pronte a distinguere tra episodi di violenza e di non violenza”. ”Ho cominciato ad elaborare questo testo – racconta Occhetto – all’indomani dei fatti di Genova e con la collaborazione di vasti settori delle forze dell’ordine per rispondere anche a tutti coloro che con messaggi, fax ed e-mail si chiedevano come fosse possibile una reazione cosi’ violenta anche nei confronti di chi stava manifestando pacificamente”.

”La polizia infatti – aggiunge – invece di distinguere tra i black-block e i pacifisti ha deciso di colpire tutti indiscriminatamente con la stessa violenza”. E sulla necessita’ di ‘rieducare’ le forze dell’ordine in senso non violento interviene anche Paolo Cento. ”Con questo provvedimento – afferma – intendiamo cambiare l’agenda del dibattito sulle forze dell’ordine in Italia. Dobbiamo infatti lanciare al piu’ presto un’offensiva politica e culturale contro chi, come la destra, sta cercando di strumentalizzare le forze di polizia”. ”Si deve capire che dagli anni ’70 le cose sono cambiate. Ora come forma di protesta si ricorre alla disobbedienza civile. E le forze dell’ordine devono adeguarsi a questi cambiamenti. Non si possono piu’ accettare infatti episodi come quello di manifestanti pacifisti che invadono un campo di Ogm con le mani alzate e vengono caricati e manganellati come se avessero commesso chissa’ quale violenza o atto di terrorismo”. E di cambiamenti parla anche il segretario della Silp-Cgil: ”Il rapporto tra la piazza e le forze predisposte a mantenere l’ordine pubblico era cambiato. Dagli anni ’70 ad oggi si era instaurato una sorta di dialogo, di collaborazione che ha portato ad almeno un decennio di manifestazioni tranquille. A Genova tutto questo si e’ rotto. Ed ora si sta puntando ad un modello repressivo. Del resto significativa e’ stata la frase di Cossiga durante i disordini di Genova ‘Fategli pure distruggere le citta’. Poi intervenite con i carri armati. Sara’ la stessa gente a chiedervelo…’. Ecco e’ questo ritorno al modello repressivo che ci preoccupa”.

Il disegno di legge Occhetto prevede che il ministro dell’Interno impartisca ogni anno ”le direttive generali per l’attuazione dell’attivita’ di istruzione, formazione ed aggiornamento degli Istituti ed Accademie di Polizia” e vigili su questi indirizzi elaborando anche una relazione annuale da presentare in Parlamento. Nel testo si propone anche l’ istituzione di un Comitato parlamentare ”per l’istruzione, la formazione e l’aggiornamento professionale” che abbia il compito di ”svolgere approfondimenti conoscitivi mediante audizioni e sopralluoghi”. Una misura questa apprezzata dal segretario del sindacato di polizia (”si deve togliere la gestione della formazione delle forze di polizia dalle mani dei vari governi di turno per affidarla invece al Parlamento”) e da Agnoletto anche lui preoccupato per la nuova tendenza repressiva delle forze dell’ordine. ”Aver utilizzato i black-block per attaccare i cortei pacifisti – osserva – e’ stato gravissimo. Lo scontro infatti va sempre evitato. Ogni atto di violenza nelle nostre manifestazioni danneggia anche noi. E poi c’e’ un’altra cosa che ci preoccupa moltissimo: e’ che possa passare tra la gente il principio che c’e’ qualcuno che e’ al di sopra e al di fuori della legge…”.

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