Cultura

Politici, torna la decima

Tutti gli emuli della Poli Bortone: il sindaco di Lecce devolve il 10% dello stipendio a un fondo antipovertà. Il collega barese la imita. E a Roma...

di Carmen Morrone

È stato il classico sasso nello stagno. A dare avvio all?onda, il sindaco di Lecce, a seguire altri amministratori locali su su fino al parlamento italiano. Ma andiamo con ordine. È di qualche settimana fa l?annuncio di Adriana Poli Bortone, sindaco (An) di Lecce, di destinare il 10 % del suo stipendio da europarlamentare (738 euro netti) a un apposito fondo comunale di solidarietà sociale: «Lecce è una città con diverse famiglie al di sotto della soglia della povertà», ha fatto sapere il sindaco, «ma le risorse del Comune non riescono a far fronte a tutte le situazioni. Questa donazione mensile per me è un dovere». L?iniziativa, ha spiegato ancora la Poli Bortone, «ha un?immediata ricaduta: il denaro del fondo è pronto per essere destinato alle famiglie bisognose. I dirigenti del settore Servizi sociali scelgono di volta in volta secondo le priorità». E la cassaforte di palazzo Carafa va già allargata, perché riceverà anche il 10% degli emolumenti del capogruppo di An in consiglio comunale, Paolo Cairo, che prevede l?adesione di altri colleghi. L?onda, dicevamo, cresce e si allarga, e arriva fino a Bari. Qui il sindaco di centrosinistra, Michele Emiliano ha deciso di imitare l?iniziativa della collega leccese con la devoluzione del 10% del suo stipendio da europarlamentare in un nascente fondo riservato alle questioni di disagio. E se la Puglia si muove, Roma non sta a guardare: con il beneplacito di Gianfranco Fini, il capo della segreteria politica di An, nonché deputato, Donato Lamorte ha ideato infatti l?autotassazione del 10% sullo stipendio annuo di chi ricopre incarichi pubblici da riservarsi a questioni sociali. E annuncia: «Presenteremo un emendamento alla Finanziaria per istituire una ?una tantum? che coinvolga dall?europarlamentare al consigliere circoscrizionale, oltre ai consulenti e consiglieri d?amministrazione di nomina politica». Una ?una tantum?, verrebbe da obiettare, quindi un?iniziativa sporadica? «È il primo passo», assicura Lamorte, «ma non ci fermeremo qui: sto preparando una proposta di legge sulla riduzione dei costi della politica che spero sarà approvata entro la legislatura».


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