Formazione

Politica. Udc e Terzo settore contro la Finanziaria

Rotta di collisione con la Lega. Il Forum del Terzo settore, come l'Udc, critica la Finanziaria. E Bossi scontenta persino i cattolici di Fi

di Ettore Colombo

L?asse Bossi-Tremonti non ha mandato su tutte le furie solo l?Udc, ma anche gli ambienti cattolici di Forza Italia e anche il mondo dell?associazionismo. Negli ambienti di Forza Italia più moderati si respira un?aria a dir poco pesante. I due esponenti di spicco di questa mini componente, Domenico Di Virgilio e Peppino Gargani, avrebbero fatto sapere direttamente a Berlusconi il loro scontento per le parole di Bossi. Per il momento nessuno pensa di uscire da Forza Italia, ma se il leader della Lega dovesse continuare con le esternazioni sugli ex DC, la situazione potrebbe diventare irreparabile. Dunque i “dissapori” con l?Udc sono solo la punta di un iceberg. Berlusconi ha sempre mirato ad avere ottimi rapporti con gli ambienti cattolici e più in generale con la Chiesa, tanto che ha varato persino una “Consulta cattolica” (se è per questo ce l’ha anche la Lega…), ma la situazione si fa difficile. Lo scontro tra l’ala liberista del governo e l’Udc risale allo scorso anno. Il ministro dell?Economia Giulio Tremonti considerò blindata la finanziaria 2002 (ufficialmente per riparare all?extradeficit lasciato dall?Ulivo) e non permise a nessuno di metterci mano. La cosa provocò il malumore di Bruno Tabacci, presidente della Commisione Attività Produttive della Camera, convinto invece che quella manovra dovesse essere radicalmente rivista. Lo scontro si è ripetuto quest?anno. L?Udc chiedeva che la finanziaria contenesse più aiuti per il sud e che si evitasse il taglio dei trasferimenti alle amministrazioni locali, oltre a una maggiore attenzione alle richieste dei sindacati. L’occhio di riguardo è per la Cisl di Savino Pezzotta, referente sociale cruciale per i moderati e sempre più spostato su posizioni centriste, ma stretto dalle critiche della Cgil, che lancia il suo sciopero solitario del 18 ottobre, al “Patto per l’Italia”, del quale Pezzotta dice: “Non si tocca”. La vicenda ha visto coinvolto anche il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, del parere che la finanziaria debba essere profondamente modificata. Parole che non sono piaciute nè alla Lega nè al ministero dell?Economia. Per il momento l’Udc rimane alla finestra, ma se le esternazioni di Bossi continuassero potrebbe persino ritirare i propri ministri dal governo, magari a marzo, offrendo così solo un appoggio esterno all?esecutivo di Berlusconi. Sul piede di guerra anche un altro pezzo del mondo cattolico, il volontariato. Il Forum del Terzo Settore, organizzazione a cui aderiscono associazioni di tutte le tendenze ma tra cui molte sono d’ispirazione cattolica, ha fatto sapere che questa finanziaria non va, anche se viene considerato positivo il taglio dell?Irpef. Sono soprattutto i tagli alle amministrazioni locali a non piacere. “Riteniamo grave il trattamento ?a senso unico? nei confronti di Regioni e Enti locali: occorre infatti distinguere in base alle esigenze, alle reali condizioni ed alle necessità di ciascun ente”, dice il Forum. “E ciò è tanto più grave nel Mezzogiorno. Manca poi un adeguato finanziamento del servizio civile e non c?è traccia nemmeno del rifinanziamento del Progetto Fertilità. per non parlare dei tagli ai fondi per disabili, anziani e poveri”. Infine, secondo il Forum, è sparito l?aumento dei fondi per la cooperazione per lo Sviluppo, così come annunciato da Berlusconi a Johannesburg. La denuncia l’ha fatta il presidente della Focsiv Sergio Marelli, davanti al vicepremier Fini, a chiusura della IV conferenza nazionale sul volontariato. Luogo dove le critiche al governo da parte dell’associazionismo sono fioccate.


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