Cultura

Politica: Rutelli apre congresso Margherita

Un lungo applauso quando Rutelli si e' rivolto in modo ''accorato'' (questo aggettivo lo ha aggiunto a braccio) a Follini e a Casini e alle ''personalita' libere del centrodestra''

di Redazione

La relazione con cui Francesco Rutelli ha aperto il primo congresso della Margherita e’ durata circa due ore ed e’ stata applaudita in tutto 36 volte. Rutelli, rompendo la tradizione dei suoi interventi a braccio in convegni e riunioni, ha letto le sue 43 cartelle con voce piana senza particolare enfasi, rispettando, in un certo senso, il clima di preoccupazione che aleggia anche qui al Palacongressi di Rimini per le stragi a Madrid. La platea, forse rispettando questa atmosfera, ha applaudito con sobrieta’. Gli unici passaggi che hanno riscosso un prolungato e convinto applauso sono stati in tutto sei, soprattutto quando si e’ rivolto contro il centrodestra e in particolare contro Berlusconi. Un lungo applauso e’ stato fatto anche quando Rutelli si e’ rivolto in modo ”accorato” (questo aggettivo lo ha aggiunto a braccio) a Follini e a Casini e alle ”personalita’ libere del centrodestra”, invitandoli ad avere sempre l’orgoglio e la capacita’ di alzarsi e dire no quando ”sono in ballo i fondamenti della nostra Costituzione e delle liberta’ di tutti”. ”Ogni volta che la vostra iniziativa cambiera’ il corso delle cose – ha aggiunto Rutelli tra gli applausi – senza che debba cambiare il vostro schieramento politico, saremo i primi a darvene atto, nell’interesse del Paese”. Molto applaudita anche quella parte del discorso sulle riforme Costituzionali da fare con spirito bipartisan, quando ha avvertito il centrodestra di non scegliere la strada della rottura che ”tenti di assecondare visioni minoritarie e faziose”. L’applauso corale c’e’ stato nel momento in cui Rutelli ha detto: ”Se scegliere questa strada vi troverete in minoranza nel Paese poiche’ il centrosinistra chiamera’ gli italiani a bocciare un tale disegno distruttivo con il referendum popolare”. Anche la citazione dei nomi di Enzo Biagi e Michele Santoro (presenti in sala) per ricordare due giornalisti cacciati dalla Rai ha avuto applausi, che si sono prolungati quando Rutelli a seguire ha auspicato un sistema televisivo ”in cui tra le immunita’ del premier non ci sia l’immunita’ dalle domande scomode e dai faccia a faccia televisivi”. Per il resto, la platea dei delegati della Margherita ha ascoltato con attenzione il discorso di Rutelli senza accalorarsi ed ha tributato applausi di circostanza agli ospiti man mano che venivano citati. Un saluto piu’ caloroso, comunque, lo hanno ricevuto Fassino chiamato con un ”caro Piero” e Boselli con un ”caro Enrico”. Durissimo il commento di Vittorio Sgarbi, seduto in prima fila, alla relazione: “Una relazione inferiore allo stesso Rutelli”


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