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POLITICA. Renzi: Con Franceschini eletto il “vicedisastro”

Il candidato sindaco di Firenze: Sabato il Pd ha fatto un altro grande errore

di Redazione

«Sabato è stata un’occasione persa. Non avrei votato Dario: se Veltroni è stato un disastro, non si elegge il vicedisastro per gestire la transizione. In questi anni
Franceschini è stato una delusione, percepito come il guardiano di Quarta Fase, l’associazione degli ex popolari: basta con questa storia degli ex. Sono pronto a collaborare con lui, ma è fondamentale che cambi praticamente tutto rispetto agli ultimi mesi». Lo ha detto in un’intervista a La Stama Matteo Renzi, presidente della Provincia di Firenze, vincitore delle primarie per la candidatura a sindaco del
capoluogo toscano.
«Ho l’impressione che ci sia qualcuno che dice ”viva le primarie“ finchè le puoi gestire – prosegue Renzi – ma quando scopre che non sempre vince l’aficionados del gruppo dirigente, allora comincia a dubitarne». Secondo il presidente della provincia di Firenze, “se l’unica alternativa a Franceschini è Parisi, il rappresentante dell’ala nostalgica, quello che accende il cero a San Romano, è normale che Dario prenda oltre mille voti”. Alla domanda se sia il momento che nel Pd i giovani facciano gruppo, Renzi risponde: “Potrebbe essere già tardi: sabato era l’occasione. Sogno un
movimento non solo di giovani, anche di amministratori, che chiedano
ai dirigenti di essere meno autoreferenziali”.

“In politica ci vuole coraggio: a me hanno detto ‘Tu rifai il presidente della Provincià, come dire ‘Ti si piazzà. Io ho deciso di giocare tutte le mie carte sul Comune, dicendo: se perdo, torno al mio lavoro, non mi faccio piazzare da qualche parte. Questo è stato apprezzato: l’idea che qualcuno butti il cuore oltre l’ostacolo. Il contrario della scelta dell’Assemblea”. “Se fai primarie vere – conclude Renzi – devi accettare il verdetto: chi perde è pronto a collaborare, chi vince recupera il contributo di tutti. La cosa migliore che posso fare per aiutare il partito è vincere le elezioni di giugno: perchè se si perde a Firenze, suonano le campane a morto”.


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