Volontariato

Politica. Pdci a congresso. Al centro questione sociale

Da venerdì 20 a domenica 22 si svolgerà a Rimini il III congresso dei Comunisti italiani di Cossutta e Diliberto

di Ettore Colombo

La “questione sociale” e la “difesa dei ceti subalterni” cioe’ “del lavoro salariato… quelli che guadagnano 1000 euro al mese”. E’ ‘rispolverando’ questi temi dai “termini desueti” ed “espunti dall’agenda politica italiana”, che il Pdci vuole caratterizzare il suo terzo Congresso nazionale che si aprira’ a Rimini vernerdi’ prossimo per chiudersi domenica. L’appuntamento e’ stato presentato, in una conferenza stampa a Montecitorio, dallo stato maggiore del partito con in testa il presidente Armando Cossutta e il segretario Oliviero Diliberto. Proprio quest’ultimo ha annunciato che l'”asse del dibattito congressuale sara’ abbastanza netto”. Accanto ai “temi ovvi” – pace, difesa della Costituzione, lotta al governo Berlusconi sui tempi democratici a cominciare dall’informazione e dall giustizia – l’assise comunista intende confermare di essere ormai la sola “sponda” per i lavoratori. Diliberto, comunque, nel ribadire pesanti critiche al “triciclo”, ed in particolare ai Ds, ha confermato che “sul campo rimane la nostra proposta della ‘Confederazione possibile’, cioe’ con chi ci sta”. In sostanza tramontata l’idea, lanciata circa tre anni fa, di confederare tutti i partiti di sinistra “per porre fine alle conseguenze del ‘Big bang’ della fine del Pci”, il segretario del Pdci ha ‘ripiegato’ sull’ipotesi di dar vita ad un “raggruppamento di tutte le forze che si muovono alla sinistra del ‘triciclo’, per ora dalle altre formazioni politiche non sono giunte notizie incoraggianti. Dopo le europee ci sara’ movimento, vedremo…”. Diliberto ha insistito che oggi in Italia la sinistra e’ a ‘rischio estinsione’. Infatti, “nel momento in cui i Ds scelgono di allearsi, prima alle elezioni europee e poi, a quanto si capisce, in un unico partito riformista, con gli ex-democristiani, la domanda che viene spontanea e’ ‘la sinistra che fine fa’?’… quella che poniamo non e’ la ‘questione comunista’ ma direttamente la ‘questione della sinistra’”. Di qui la necessita’ di centrare il congresso sulla difesa dei ‘ceti subalterni’. Anche perche’ “sulle questioni democratiche – ha ricordato Diliberto – noi andiamo d’accordo con una vasta area: ad esempio nella difesa della Costituzione e della giustizia ci riconosciamo nelle parole di Scalfaro che non e’ stato precisamente educato a Mosca ma e’ sempre stato uno splendito conservatore, come sulla pace siamo d’accordo anche con il Papa”. Per questo le differenze si vedono sulla “questione sociale”. “Noi vogliano abrogare la legge 30 (sul mercato del lavoro), come anche la riforma Moratti, vogliamo assumere alcune migliaia di nuovi ispettori del lavoro e inasprire le norme di sicurezza sui posti di lavoro dove muoiono 4 lavoratori al giorno, non vogliamo assolutamente innalzare l’eta’ pensionabile come invece propone Rutelli – ha affermato Diliberto – su questo il centrosinistra e’ d’accordo o no?”. Per non parlare poi di pace ed Iraq. Pur confermando che il Pdci “rimarra’, e’ la nostra scelta strategica, nel centrosinistra, e non abbiamo nessuna intenzione di farci mandare via”, Diliberto e’ stato categorico: “non intediamo chinare la testa mai ne’ di fronte a Berlusconi ne’ con gli altri leader del centrosinistra”. Quindi mobilitati all’esterno ma anche all’interno della coalizione. Diliberto e’ quindi tornato a ribadire come l’idea del triciclo non ha prospettive dal momento che non c’e’ chiarezza al suo interno. L’ipotesi di un partito unico, infatti, non si fonda su un’omogeneita’ politica. “Il termine riformista – ha affermato – non vuol dire niente. Anche il centrodestra riforme, orribili, le fa. Noi accettiamo la sfida delle riforme”. Il congresso di Rimini, ha quindi annunciato Cossutta prima della relazione del segretario, sara’ aperto da un intervento di Luciano Canfora sul tema del “Revisionismo storico”. Numerosi saranno gli ospiti italiani e stranieri. Hanno confermato la presenza, infatti, oltre 50 delegazioni straniere provenienti “da tutti i continenti” ha sottolineato Cossutta. Tra gli altri i rappresentanti dei partiti comunisti cinese, di Israele, i sandinisti nicaragueni. A partecipare saranno anche i leader alleati del centrosinistra con la sola eccezione dei Verdi impegnati nella loro kermesse congressuale. IL diessino Piero Fassino e il leader della Margherita Francesco Rutelli interverranno gia’ venerdi’ pomeriggio dopo la relazione di Diliberto. L’invito non e’ stato esteso a nessuno dei partiti della maggioranza. “Noi abbiamo invitato soltanto i partiti democratici dell’opposizione – ha affermato Cossutta – gli altri pur essendo democratici no”. Una spiegazione che invece e’ stata inasprita da Diliberto secondo il quale il termine ‘democratico’ “vale solo per l’Udc: gli altri partiti, se vogliamo discuterne uno per uno, non vedo perche’ dovremmo definirli democratici”.


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