Famiglia

Politica. Obiezione di coscienza addio.

Il Governo "recluterà" 9000 volontari attraverso spot e pulmini in giro per il Paese. L'iniziativa presentata oggi da Giovanardi e Bertolaso

di Ettore Colombo

Fra poco più di quattro anni a fare il soldato andranno solo i volontari (e le volontarie). Dal 2007 non ci sarà più né occasione né motivo per dichiararsi obiettori di coscienza. Di conseguenza il servizio civile diventerà una libera opzione non legata al rifiuto del servizio militare che si avvia ad essere ugualmente volontario. Ma proprio per evitare che si estingua una fonte istituzionale che alimenta con le energie di tanti giovani numerose attività solidaristiche, l’anno scorso è stata varata una legge che istituiva il servizio civile su base volontaria. Una legge a cui il governo dà ora attuazione, stabilendo le quote di aspiranti volontari civili che potranno entrare in servizio quest’anno (9000 persone) e dando inizio ad un meccanismo di reclutamento che andrà a regime quando le Forze Armate diventeranno del tutto professionali. A presentare pubblicamente il progetto sono stati oggi il Ministro per i Rapporti col Parlamento Carlo Giovanardi (delegato in modo specifico dal governo a seguire la questione) e Guido Bertolaso, direttore generale dell’Ufficio nazionale per il servizio civile (l’organismo creato ad hoc dall’esecutivo e dotato di un budget autonomo per operare). E lo hanno fatto con l’ausilio di due spot televisivi (uno di 30 e l’altro di 15 secondi, che verranno trasmessi sulle principali emittenti nazionali) che mirano ad informare i giovani italiani fra i 18 e i 26 anni di questa nuova opportunità sociale. Ai quali verranno abbinati, sempre a partire da oggi, un tour promozionale con dei pulmini che gireranno 70 sedi universitarie italiane per due mesi; un battage di manifesti cartelloni a tappeto su tutto il territorio nazionale, e l’invio di e-mail personalizzate a tutti i giovani nella fasci anagrafica interessata. L’obiettivo é di stimolare ragazzi e ragazzi a prestare in futuro la loro opera (sia per l’assistenza alle persone. sia per la salvaguardia del patrimonio ambientale, sia per i sevizi di protezione civile) indipendentemente dagli obblighi di leva. Come ha detto il ministro Giovanardi, “l’ambizione è che dopo il 2007 accanto a tanti giovani che scelgono di arruolarsi per servire la Patria da professionisti militari ce ne siano altrettanti che optano per un contributo alla nazione in termini di aiuto civile”. Per arrivare a questa prospettiva verranno fissati di volta in volta per ciascuno dei prossimi anni di regime transitorio i contingenti di obiettori di coscienza e di puri e semplici volontari cui si potrà ricorrere. Fermo restando che questi ultimi dovranno essere attinti soprattutto fra le ragazze o anche fra i maschi riformati per inabilità al servizio militare. Dopo il 2007, invece, il reclutamento sarà libero. A questo punto, la domanda è: cosa ne pensano le associazioni della società civile e del Terzo settore? Sul piano dei vantaggi economici, e non solo, va sottolineato che durante il periodo di passaggio gli obiettori di coscienza dirottati sul servizio civile percepiranno la stessa paga dei soldati di leva (433 Euro mensili); mentre i volontari avranno lo stesso trattamento salariale dei loro omologhi militari. Poi, con l’abolizione del servizio di leva, i compensi di chi si arruola spontaneamente come militare o civile saranno definitivamente equiparati. Ma non va dimenticato che presto saranno determinati anche i crediti formativi che verranno riconosciuti a chi opera nel servizio civile. Sia riguardo all’ambito dell’istruzione e della formazione professionale, sia in relazione ai curriculum di studi universitari attinenti al lavoro sociale svolto.


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